venerdì, 19 Aprile 2024
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Editoriale Fontana del villaggio – SETTIMANA SANTA 2022 Titolo:”Domenica , festa della gioia”.


Leggendo il libro del profeta Isaia come testo personale in preparazione alla Quaresima, mi hanno colpito alcuni versetti in cui il Profeta invita il popolo a non lasciarsi prendere dal pragmatismo , dal fare tante cose e da non tralasciare il vero senso della settimana che è la domenica o, peggio, dal ridurre la domenica ad un giorno qualsiasi della settimana.
Pensiamo anche alla parabola per eccellenza che fa da sintesi di tutte le altre parabole:
La parabola del banchetto che troviamo in Luca cap. 14,15-24
C’è un invito e un rifiuto degli invitati:
” Il primo gli disse: «Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi».
Un altro disse: «Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi».
Un altro disse: «Mi sono appena sposato e perciò non posso venire».

A chi invece parteciperà, viene chiesto “l’abito”, proprio per sottolineare la serietà dell’invito.
La vocazione a seguire Cristo è un cammino vero e serio.
Se si tralascia la domenica e la festa per altro, cosa rimane della fede?
Isaia al cap. 56,1-2 così riporta:
Così dice il Signore:
«Osservate il diritto e praticate la giustizia,
perché prossima a venire è la mia salvezza;
la mia giustizia sta per rivelarsi».
2 Beato l’uomo che così agisce
e il figlio dell’uomo che a questo si attiene,
che osserva il sabato senza profanarlo,
che preserva la sua mano da ogni male…..
e al cap. 58,13
“Se tratterrai il piede dal violare il sabato,
dallo sbrigare affari nel giorno a me sacro,
se chiamerai il sabato delizia
e venerando il giorno sacro al Signore,
se lo onorerai evitando di metterti in cammino,
di sbrigare affari e di contrattare”.

La domenica è la festa dell’incontro della gioia con Cristo.
La liberazione, la festa della Pasqua, non è una festività aggiunta nei calendari.
Dio chiama l’uomo ad un cammino di fede che si confronta con la sua realtà e vive quella certezza che solo la carità salva l’uomo.
Isaia cap. 58,6-8:
” 6 Il digiuno di cui mi compiaccio non è forse questo: spezzare le catene della malvagità, sciogliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi, spezzare ogni giogo? 7 Non consiste forse nel rompere il tuo pane con chi ha fame, nel portare a casa tua i poveri senza tetto, nel vestire chi è nudo, senza trascurare quelli della tua stessa carne? 8 Allora la tua luce irromperà come l’aurora e la tua guarigione germoglierà prontamente, la tua giustizia ti precederà e la gloria dell’Eterno sarà la tua retroguardia
Da dove nasce la forza, la Grazia per vivere la carità?
Cristo si offre a noi come dono nell’Eucarestia domenicale.
Ripeto “domenicale” e non la sola messa a cui partecipi perché ricordiamo un tuo defunto.
C’è un invito a seguire Dio preceduto dalla Grazia di Dio .
C’è una libertà in cui ci mettiamo in gioco.
Vivere o meno la scelta di appartenere a Cristo, la ritroviamo in due versetti sempre del profeta.
Il primo riporta la Redenzione di Dio:
«Ecco su chi io poserò lo sguardo:
su colui che è umile, che ha lo spirito afflitto
e trema alla mia parola”. (Isaia 66,2b)

Nel secondo versetto, invece, c’è il rifiuto dell’uomo:
Hanno fatto ciò che è male ai miei occhi,
hanno preferito quello che a me dispiace».
(Isaia 66,4b)
La Settimana Santa offre a noi la certezza che la liberazione è in Cristo.
Quando si ama, si offre l’amore. Non dopo, ma prima.
Dio precede.
Come diceva Padre Brown, tratto dai libri di Chesterton
La morale della favola della bella e la bestia, ci insegna che una cosa (persona) deve essere amata prima di essere amabile”.

Il parroco