Un giorno i colori decisero di riunirsi per stabilire chi tra loro fosse il più importante.
Il verde disse: «Contemplate la natura, osservate le foreste: senza di me, non esista vita».
Il blu rispose: «Tu sei troppo occupato a guardare la terra.
Alza un po’ gli occhi verso il cielo, contempla la vastità e la profondità dei mari e lì scoprirai la mia presenza».
Intervenne il giallo: «Ma il mondo ha bisogno di luce e di gioia. Io sono il colore che porta il sorriso nel mondo».
Si fece avanti l’arancione dicendo: «Io sono il colore delle carote, assicuro vitamine e salute».
Il rosso disse a voce alta: «Ma non vi accorgete che io rappresento il colore del sangue, dei martiri e degli eroi?».
Solenne e regale avanzò il viola: «Io non ho bisogno di parlare: rappresento la regalità: del mio colore si vestono i re, i principi e gli uomini di chiesa».
All’improvviso si udì un tuono seguito da diversi fulmini.
I colori intimoriti fuggirono, si aggrapparono l’uno all’altro e, improvvisamente, sentirono la voce della pioggia: «Quanto siete sciocchi! Perché vi preoccupate di chi tra voi è il più importante? Non vi accorgete che Dio vi ha
creati diversi perché ciascuno possa onorarlo attraverso la propria specificità e bellezza? Orsù, venite con me!».
Detto questo, prese i colori e si diresse verso l’orizzonte e con un ampio gesto tracciò un arcobaleno nel cielo, dicendo: «Il vostro scopo non è di primeggiare, ma di armonizzare i vostri colori formando arcobaleni!».
