martedì, 29 Aprile 2025
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omelia 25 MARZO 2025- PELLEGRINAGGIO GIUBILEO (Torre di Ruggiero)


Ho scelto questa data per il vivere il giubileo perché la nostra compagnia, la Chiesa, ha un senso unico.
L’inizio del Cristianesimo è oggi.
L’annunciazione è l’inizio. Il mistero dell’incarnazione è quel punto di partenza da cui scaturisce la nostra fede,perché la fede è, appunto, un incontro.
C’è un’ attesa. Il popolo di Israele viveva l’attesa del Messia, una tradizione questa che è iniziata dall’annuncio dei profeti e si è trasmessa ai figli, fino al tempo di Maria. (Anche dopo Israele per lungo tempo ha atteso il Messia).
Noi figli di questo popolo, abbiamo riconosciuto nella Madonna la risposta a questa attesa che è avvenuta in una donna.
Ma non è stato un Mistero che si è concluso nelle mura domestiche della casa di Maria. E’ un inizio che si rinnova.
Il motivo per cui fin da giovane ho sempre seguito il movimento di Comunione Liberazione, è stato sempre per avermi fatto innamorare della contemplazione a questo Mistero.
Come diceva Charles Peguy: “Egli è qui. È come il primo giorno. È qui tra di noi come il giorno della sua morte. In eterno è qui tra di noi proprio come il primo giorno. In eterno tutti i giorni. È qui fra di noi in tutti i giorni della sua eternità. È la medesima storia, esattamente la stessa, eternamente la stessa che è accaduta in quel tempo e in quel paese e che accade tutti i giorni in tutti i giorni di ogni eternità. In tutte le parrocchie di tutta la cristianità”.
La fede non è uno stare statici di fronte al Mistero, come se l’accoglienza di Esso fosse da limitarsi ad un’obbedienza cieca, cioè senza ragionevolezza.
La Madonna ci insegna tutto il contrario:Un vivere per Cristo che coinvolge il tutto.
La nostra vita è un peregrinare, un mendicare in questo cammino, la risposta alla fatica di ciò che viviamo,il senso al perché.
E come scriveva Claudel nell’opera “Annuncio a Maria”: “Che vale il mondo rispetto alla vita? E che vale la vita se non per esser data?”
Questo donarsi di Maria a noi, perché il suo Sì non è accogliere per sé il Figlio, ma è condivisione e donazione all’umanità.
Nel ventre tuo si raccese l’amore, per lo cui caldo ne l’eterna pace così è germinato questo fiore. Qui se’ a noi meridïana face di caritate, e giuso, intra ’ mortali, se’ di speranza fontana vivace.
(Nel tuo ventre si riaccese l’amore grazie al cui calore è germogliato questo fiore nell’eterna beatitudine. Qui sei per noi fiaccola ardente di carità e, giù tra i mortali, sei fontana inesauribile di speranza.) Dante Alighieri (Inno alla Vergine)
Ed oggi, qui, in questo santuario, vivremo il gesto della fontana, ricordiamo proprio questo :Lei è colei a cui attingere la Grazia al vivere il nostro SI a Dio.