venerdì, 19 Aprile 2024
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In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse:

omelia della domenica 15 gennaio 2023 (Seconda domenica del tempo ordinario Anno A)


Riprendiamo il tempo ordinario e ogni domenica è come se facessimo un cammino con Gesù fino alla Pasqua.
Il vangelo di questa domenica ci invita a riflettere sull’invito di Giovanni il Battista a contemplare Cristo come Messia:
”Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!”
Come più volte ho ripreso nelle domeniche di novembre e dicembre, Cristo è la salvezza. Se tralasciamo questo aspetto necessario, se diamo per scontato il tutto, allora non è più un cammino di fede, ma un’autoaffermazione di se stessi.
Cristo è la salvezza perché ha sconfitto il peccato ed offre a noi quella vera liberazione di cui l’uomo ha necessità.
Come abbiamo ascoltato dalla prima lettura:
Io ti renderò luce delle nazioni perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra».
Dire “necessità” significa che senza la redenzione il tutto sarebbe nulla.
Vivere l’anno nuovo sempre con quella stessa novità del primo incontro.
Rinnovare questa gioia di appartenere a Lui.
Come abbiamo meditato in occasione della cresima dei giovani della nostra Comunità a dicembre:
”Rinnovare il fuoco dello Spirito Santo”.
È la Grazia che ci salva,questa Grazia che viene donata a noi dal padre nel dono del Figlio.
Come dice lo stesso profeta:”Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui.”
La SS. Trinità si comunica a noi. Entra in relazione con l’uomo.
“Che Dio è presente, ecco la predica; e che tu stai alla presenza di Dio, ecco il contenuto della predica.” Søren Kierkegaard
La divina rivelazione: Questa è la vera novità della venuta di Cristo.
Questa la differenza fondamentale tra la religione cristiana e tutte le altre religioni. Non è un cercare Dio come se tutto fosse raffigurato in un qualcosa. Non è un simbolo che rimanda ad altro. E’ un segno, una certezza. È un amore che si comunica, perché ama. L’amore è carità ed offre il meglio di se stesso: Offre la Grazia per vivere.
“Siamo fatti oggetto di una Grazia. Ci è stato dato qualcosa, non ce lo siamo dati noi. Se non c’è questa certezza sperare è difficilissimo “ (Charles Peguy)
Cristo è quell’avvenimento che ha dato un senso alla nostra storia.
Questa storia, questo reale a cui apparteniamo, è la certezza che Dio è compagnia nel nostro cammino.
Vivere protesi in avanti. La speranza apre la strada alla gioia di ciò che verrà in dono, perché il futuro è un dono che già contempliamo nel presente.
Cos’è questa speranza nuova donata da Cristo?
Il giorno della festa della Madonna della Pietra del 21 novembre, vi riportavo questo passaggio di Peguy che spiega cos’è il dono della speranza come Grazia di Dio:”E’ lei (la speranza) nel mezzo che si tira le sue sorelle grandi (fede e carità) e che senza di lei loro sarebbero nulla, se non due donne già anziane”.