martedì, 8 Luglio 2025
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Omelia Domenica 6 luglio 2025 (XIV Domenica del tempo ordinario Anno C )


La pagina del vangelo di oggi, spesso l’avremo ascoltata per la benedizione delle famiglie.
Un passaggio in particolare: ”In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”.
Gesù ci invita a vivere la missionarietà nel popolo nella realtà comune. Non c’è bisogno di fare chissà cosa o verso chi, ma vivere la fede in una quotidianità che coinvolge ogni uomo che incontriamo.
Questo brano del vangelo mi ha fatto sempre riflettere soprattutto su un aspetto :” Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”.
C’è una contrapposizione tra accoglienza e rifiuto.
Se la “casa” cioè il tuo cuore si apre all’accoglienza, allora vivi con lui quella bellezza di essere una compagnia: ”Mangiate quello che vi sarà offerto” la gioia di essere insieme, non è uno stare in compagnoneria.
Ma c’è anche il rifiuto, la chiusura del cuore, ed ecco la risposta: ”Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi”
Ricordiamo quello che diceva sempre Papa Francesco :”Costruire ponti e non muri” non pensate che sia sempre riferito ai migranti o altro, l’accoglienza , cioè, il ponte è verso la Parola di Dio.
Se Dio entra nel tuo cuore, vivi allora un cammino di fede che cambia non solo te stesso. Come abbiamo ascoltato nella 2^ lettura:” Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura”
Nel vangelo, infine, ritroviamo questo invito: “Sappiate però che il regno di Dio è vicino”. E’ un invito continuo ad accogliere.
Anche se l’uomo rifiuta e chiude il suo cuore all’annuncio, la mano che offre (Dio) non la tira indietro, ma continua ad offrirsi per te.
Ciò che a noi adulti ci rende forti e grati Dio, è la certezza che la conversione non avviene a tavolino ma per Grazia.
Se l’incontro con Dio fosse una “programma”, allora farei di tutto per sviluppare al meglio quel programma.
Ad esempio: ”Sono andato a Lourdes e lì mi sono convertito… allora raccogliamo i soldi e paghiamo un viaggio per Lourdes per gli atei?”.
Cristo si offre come dono. Lo spiegavo ai fanciulli della prima comunione e lo riporto agli adulti come voi. Cristo è un’ offerta, un presente, una certezza di un amore che vive con te la storia della salvezza.
Questo è lo zelo apostolico che, ricordiamolo sempre, non funziona mai per proselitismo o per costrizione, ma per attrazione: la fede nasce per attrazione…Non si diventa cristiani perché forzati da qualcuno, ma perché toccati dall’amore”. (Papa Francesco)