giovedì, 18 Aprile 2024
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omelia DOMENICA DELLE PALME – ANNO A (domenica 2 aprile 2023)


Oggi celebriamo la funzione religiosa in cui in tutte le chiese italiane c’è il maggior numero di presenza.
Sottolineo “Chiesa” perché le altre funzioni religiose, come la cunfrunta, avvengono fuori e la maggior parte delle persone verranno in chiesa qualche minuto prima. Se pioverà, ancor di più, rimarranno in chiesa.
Questa provocazione ci porta a riflettere su un aspetto importante : Il confronto tra l’individualità della fede e la massa.
Nei primi giorni di gennaio leggevo un passaggio di don Giussani che vi voglio ripotare sinteticamente:”Il popolo di Mosè, nel deserto, si lamentava e si fece un idolo, il vitello d’oro perché come massa non avevano uno spirito di fede. Noi pure. Invece di approfondire il mistero, il sacramento, l’avvenimento, la naturalistica riaffiora e prende il sopravvento”.
Significa che noi viviamo come massa, cioè, non prendiamo consapevolezza che Dio è un incontro che cambia.
Come le folle o Pietro al processo di Gesù, anche noi viviamo il timore della fede e ci adeguiamo.
Deve avvenire il passaggio dalla religiosità alla fede.
Nel nostro giornale parrocchiale della Quaresima riportavo questo passo del libro dell’Apocalisse:”Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca”. (Ap. 3,15-16)
La fede è la scelta di essere suoi:Vivere quella compagnia di un cammino anche nel coraggio di staccarsi dalla folla.
La devozione popolare ci riporta la figura della Veronica. Immaginiamo questa donna che va incontro a Gesù per offrire un po’ di sollievo e tutta la folla e soldati romani, invece, stanno lì a gridarle addosso.
Come quando ci capita o ci capiterà di essere in ospedale e accanto a noi c’è uno che soffre ed è solo e noi lo aiutiamo, gli diamo un po’ di conforto.
“Gesù non toglie la sofferenza. Pregare Gesù aiuta a sentirci meno soli”.(Don Gnocchi)
Viviamo con la madonna la scelta di essere Madre nella fede del Figlio, che lo segue in un cammino fatto verso il Calvario ed è lì “Stabat Mater”. Gesù sale sul “monte” come abbiamo meditato nella 2^ domenica di quaresima (il monte Tabor-trasfigurazione) è l’incontro di preghiera con Dio, il monte.
Solo vivendo questo legame con Dio scopriremo la forza del cammino della fede.
Vivi Dio nella Chiesa perché in essa Dio ha posto la sua dimora:”Ma il Signore sta nel suo tempio santo,
il Signore ha il trono nei cieli.
I suoi occhi osservano attenti,
le sue pupille scrutano l’uomo.
Il Signore scruta giusti e malvagi
”. (Salmo 11, 3-5b)