mercoledì, 24 Aprile 2024
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omelia DOMENICA DI PASQUA – ANNO c 2022


Cos’è la festa della Pasqua?
È la vera festa della gioia della fede, la gioia immensa di una liberazione unica.
È il riscatto della speranza perché, facilmente, ci lasciamo prendere da altro.
La disperazione si ha quando non crediamo nel domani.
Cristo si offre a noi nel vero segno della speranza.
Cantiamo anche noi quello che aveva profetizzato Isaia 40, 1-2:” Consolate, consolate il mio popolo,
dice il vostro Dio.
Parlate al cuore di Gerusalemme e proclamatele
che il tempo della sua schiavitù è compiuto;
che il debito della sua iniquità è pagato,
che essa ha ricevuto dalla mano del SIGNORE
il doppio per tutti i suoi peccati”.

Si è conclusa la schiavitù del peccato. Dio ci ha liberati dal legame di questo mondo, dal laccio di questo mondo.
Una fede che non va oltre è una fede morta. Muore con l’uomo stesso.
Nella domenica delle Beatitudini che abbiamo celebrato il 13 febbraio, vi riportavo un altro passo del profeta Isaia 32, 6:
” Poiché lo scellerato proferisce scelleratezze
e il suo cuore si dà all’iniquità
per commettere cose empie
e dir cose malvagie contro il SIGNORE;
per lasciare a bocca asciutta colui che ha fame,
e far mancare da bere a chi ha sete”.

Mi colpiva il passaggio:”Lasciare a bocca asciutta”.
Pensavo a come, molte volte, cerchiamo di coprire questo “vuoto” con il tutto e niente.
Quando manca qualcuno dei nostri familiari, ci aggrappiamo a qualsiasi ricordo, come per volerlo tenere in vita, come nell’aver paura di dimenticarlo.
C’è una gioia più vera che riscopro e che mi sforzo di riconoscere: La fede di riconoscere la musica di Dio.
Un pensiero del musicista Ezio Bosso mi ha sempre affascinato:
”I silenzi hanno un suono, anche in musica. Non esiste l’ultima nota, è un dato di fatto. Perché l’ultima nota che suona uno strumento è la nota che inizia l’altro”.
La fede è il dono della gioia di vivere la festa in Cristo risorto,
questa Pasqua di liberazione affinché l’uomo vivi la libertà di essere Suo,
la speranza di vivere l’attesa dell’Amato che si fa amore nel volto che incontri.
Come diceva il vescovo di Napoli nel mese di gennaio:
”Il miracolo è riconoscere che l’altro esiste”.
Riprendiamo per un attimo la 5^ domenica di Quaresima:
Cristo incontra la peccatrice perdonata.
Come scriveva sant’Agostino:”La miseria che incontra la Misericordia”.
Questa è la libertà.
Stiamo attenti a non seguire quelle autorità che si trasformano in idoli. L’esperienza della seconda guerra mondiale ci ha insegnato a cosa porta il seguire gli idolatri.
Cristo è la vera libertà da tutto questo.
Non è un idolo, ma l’ideale vero della libertà.
Su un’immaginetta di ricordo Cresima, leggevo un pensiero di Papa Francesco del 2014: ”Cari amici spalanchiamo la porta della vita alla novità di Dio che ci dona lo Spirito Santo, perché ci trasformi, ci renda forti nelle tribolazioni, rafforzi la nostra unione con il Signore, il nostro rimanere saldi in Lui: Questa è una vera gioia.”
La novità della gioia è in queste semplici parole:
Io sono la Resurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà”.(Gv 11,1-45)