mercoledì, 9 Ottobre 2024
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omelia FESTA MADONNA ADDOLORATA – 15 SETTEMBRE 2024


Oggi si celebra la festa della Madonna Addolorata che coincide con la 24^ domenica del tempo ordinario.
La liturgia della parola ci invita a riflettere sul dialogo tra Gesù e Pietro.
È una delle pagine del vangelo che più ci percuote dentro perché c’è una domanda capitale che viene rivolta agli apostoli, diremmo come se fosse una verifica, ma è anche una domanda rivolta a noi: ”Chi sono io per te?”.
La risposta dei discepoli non è vaga: ”Sei Elia, un profeta ecc…” come a dire “la gente ti considera importante”.
La risposta di Pietro, invece, è la risposta con la “R” maiuscola: ”Tu sei il Cristo”.
Spiegava così questo passaggio il biblista Silvano Fausti: ”Nella parola “Cristo” si cristallizza tutto quanto di bello e di buono l’uomo può attendere da Dio.
Tutto si concretizza in questa parola.
Cristo = l’unto, il prescelto.
È la risposta alla domanda capitale.
Pensiamo alla Madonna, al momento del dolore: Che domanda avrà posto nel suo cuore in quel momento?
L’ultima domenica di giugno, riflettevamo sul racconto del miracolo della figlia di Giairo “talità kum”. L’uomo nel dolore più grande della morte di un figlio, cosa cerca ormai?
Chi può consolare questo dramma unico in sé?
Cristo è la risposta.
Nel porre lo sguardo alla croce, Maria non si è lasciata abbracciare dalla disperazione o depressione. Ha guardato Colui che può tutto.
Mi piace riportare un brano della catechesi di papa Francesco: “Perché i bambini soffrono? Non c’è risposta a questo”, ha ripetuto: “Soltanto guardare il Crocifisso, lasciare che sia lui a dare la risposta”. (Udienza 15-12-16)
Nel mirare la Croce, la madonna ci insegna che l’umiltà., il restare, il suo “stabat Mater” è la scelta di vivere.
Come si puo’ vivere di fronte al dolore?
Neanche Pietro accetta questo:” Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo”.
Gesù, invece, dà conferma alla sua scelta, al suo amore per l’uomo:” Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: “Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini”.

L’amore di Dio sconvolge le nostre categorie umane dell’amore che sono appunto umane, rimangono solo ferme a ciò che si vedono.
Cristo ci offre la via che guarda al dopo.
È Lui stesso la via della salvezza.
Come vivere allora questa scelta? Come conclude il vangelo:” Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà”.
Come vivere questo amore che ci consuma, perchè di fronte al dolore di un innocente in particolare, dove ci troviamo imponenti, dove scopriamo il nostro essere poco o nulla?
Papa Francesco, sempre nell’udienza del 15 dicembre del 2016, diceva così:” Dio è ingiusto? Sì, è stato ingiusto con suo figlio, l’ha mandato in croce. Ma è la nostra esistenza umana, la nostra carne che soffre in quel bambino e quando si soffre non si parla: Si piange e si prega in silenzio”.