Nella novena di Natale dell’anno scorso abbiamo meditato un testo di Don Luigi Epicoco ( Stabili e credibili) e in particolare ci siamo soffermati più volte sulle due figure centrali del Natale :”La Madonna e San Giuseppe”.
Mi ha colpito la meditazione sul Padre Putativo di Gesù e sono stati riportati nel testo alcuni aspetti importanti per il cammino della nostra fede.
Mi piace riportare innanzitutto quello che diceva il Papa nella lettera apostolica “Patris Corde”:” Matteo e Luca raccontano poco ma a sufficienza per far capire che tipo di padre egli fosse e la missione affidatagli dalla Provvidenza”.
San Giuseppe ha vissuto nel suo cammino di fede “l’ambiguità” del messaggio di Dio.
Mentre la Madonna ha visto e udito l’annuncio dell’angelo e quindi la Parola di Dio l’ha vissuto nel suo corpo. San Giuseppe, come sappiamo, solo nei sogni ha ricevuto l’invito ad accogliere Maria come sposa (nonostante fosse incinta per opera dello Spirito Santo ) e poi della fuga in Egitto.
San Giuseppe è stato un uomo spirituale non nel senso che intendiamo noi, uno che si ferma e prega sogna ad occhi aperti un mondo migliore, ma uno che invece vive l’azione dello Spirito.
Nonostante l’ambiguità del messaggio “sarà vero o è solo un sogno” ha rischiato, ha vissuto la decisione di essere marito di Maria e custode di Gesù.
Papa Francesco :” «Giuseppe è “custode” perché sa ascoltare Dio, si lascia guidare dalla sua volontà e proprio per questo è ancora più sensibile alle persone che gli sono affidate, sa leggere con realismo gli avvenimenti, è attento a ciò che lo circonda e sa prendere le decisioni più sagge».
Il nostro Patrono della Chiesa universale è l’invito che viene rivolto a noi tutti, ai papà anche in particolare. Il silenzio non è solo non dire parole, il silenzio è il dono di vivere, affidarsi ad un Altro.
Come diceva Don Epicoco: ”Giuseppe usa il buon senso”.
San Giuseppe prende una decisione e più volte lo farà (anche se non è scritto nel Vangelo) anche quando non è certo, perché la fede, come più volte ripeto :”Non è fidarsi ma affidarsi”.
Ma come fa a capirlo?
Il silenzio ti aiuta a capire che è vera la tua strada perché ti attrae.
Solo nel silenzio puoi capire il silenzio del cuore, quello di non lasciarsi ingannare dalle proposte diremmo “certe” della vita.
Quelle risposte, calcolate, come fanno sempre i genitori che pensano che la vita sia una “cosa loro” e non invece che è un dono di Dio.
“Ogni figlio porta sempre con sé un mistero, un inedito che può essere rivelato solo con l’aiuto di un padre che rispetta la sua libertà”.
(Papa Francesco)
Ma perché, concludendo, San Giuseppe fa tutto questo?
La risposta la troviamo nella sposa.
San Giuseppe ama Maria. Amando Lei, egli vive il cammino, il suo destino-vocazione.
Questo è quello che spesso manca a noi nel matrimonio.
La fiducia in chi hai condiviso il tutto.
Il matrimonio, come ripeto in altre occasioni, è un rischio. Io rischio tutto su di te e tu tutto su di me. Non è un calcolo di probabilità, non è la convivenza in cui tu dici “proviamo e poi ci regoliamo sul da farsi”.
“La fiducia non si acquista per mezzo della forza. Neppure si ottiene con le sole dichiarazioni. La fiducia bisogna meritarla con gesti e fatti concreti”. Papa san Giovanni Paolo II
