sabato, 17 Maggio 2025
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omelia LUNEDI FESTA DELL’ANGELO – ANNO C 2025


Leggendo il brano della sequenza, mi ha sempre colpito il passo:” “Raccontaci, Maria, che hai visto sulla via? La tomba del Cristo vivente, la gloria del risorto.”
Raccontaci, dicci la tua esperienza di fede. Aiutaci a riconoscere anche a noi che Cristo è veramente risorto.
Siamo umani e la fede, a volte, ha bisogno dei segni come un soldato che vive la guerra e vede la bandiera.
Noi sì viviamo una vera avventura che, a differenza della guerra, è un’ avventura senza ritorno. Andiamo verso la pace, un’ avventura della vita,
l’avventura che Cristo è risorto e ci offre la salvezza.
Siamo qui per tradizione parrocchiale. Lo siamo per ricordare i nostri cari defunti. Perchè lo facciamo?
Per ricordaci di loro nei giorni di festa? Oggi è la festa vera.
“Perché la risurrezione di Gesù non è solo una notizia stupenda o il lieto fine di una storia, ma qualcosa che cambia la nostra vita completamente e la cambia per sempre! È la vittoria della vita sulla morte, questa è la resurrezione di Gesù.”(Papa Francesco)
Noi siamo adulti e comprendiamo bene il significato di festa che non è come quella vissuta da tanti più come una compagnoneria che come una compagnia, come lo sono state le donne che si recano al sepolcro.
Una compagnia che vive la gioia di ricordare il messaggio di Gesù che più volte aveva annunciato la Sua resurrezione e comprenderanno così il significato delle sacre Scritture, ciò che i profeti hanno predetto di Lui.
Abbiamo bisogno di tempo per comprendere e poi vivere la Sua Pasqua.
La fede è un cammino, ma sarebbe più bello dire una corsa.
Il desiderio, come riporta il vangelo: ”Le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli”.
Anche un altro brano di Giovanni:” Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due”.

Chiediamo al Signore che aumenti in noi la gioia e lo stupore di “correre” verso il Sepolcro per vivere quella certezza che è vero che è vuoto, ma per il mondo lo è.
Per la nostra fede, la gioia della Sua presenza è tutto.
Come diceva un nostro amico: ”La fede non è credere ma riconoscere la Sua presenza nella nostra realtà”.
Riconoscerla come vita da seguire.
Tutti voi, andrete al cimitero dopo la S. Messa e cosa vivrete in quel momento?
Concludo con un breve stralcio dell’omelia del Papa fatta il 2 novembre 2018 al cimitero di Roma:” Chiediamo oggi al Signore che ci dia la grazia di mai perdere la memoria, mai nascondere la memoria – memoria di persona, memoria di famiglia, memoria di popolo –; e che ci dia la grazia della speranza, perché la speranza è un dono suo: saper sperare, guardare l’orizzonte, non rimanere chiusi davanti a un muro. Guardare sempre l’orizzonte e la speranza. E ci dia la grazia di capire quali sono le luci che ci accompagneranno sulla strada per non sbagliare, e così arrivare dove ci aspettano con tanto amore”.