In più occasioni il vangelo ci invita a riflettere sull’unità e sull’indissolubilità del matrimonio. Questo invito che Gesù continua a fare oggi rimane sempre valido perché è un’ occasione che ognuno di noi può vivere per riflettere, innanzitutto, sul dono di essere famiglia. Oggi, voi due, diventerete famiglia. Quella famiglia che dovete costruire con i mattoni per stare insieme hanno bisogno del cemento e la grazia dello Spirito Santo che oggi riceverete vi aiuterà in questo lavoro. Come ripeto spesso a tutti gli sposi, non pensate di bastare a voi stessie che dipende dal vostro lavoro. Neanche una capanna di paglia sareste capaci d fare se non ci fosse Dio ad aiutarvi, anche nel dono delle vostre famiglie.
Come scriveva Michel Quoist:”Sii te stesso. Arricchisciti degli altri, ma non copiarli. Proprio di te hanno bisogno gli altri. Non rappresentare la tua vita. Anche se il tuo “personaggio” fosse ben riuscito, il mondo ha bisogno della tua vita, non della tua commedia.. Come farlo? Crescendo dove sei.
Siamo come alberi piantati ancora nel loro germoglio. Avete una potenza che dovete far diventare atto.
Guardate che non conta nulla che vi siete sposati dopo aver avuto dei figli e siete già grandi.
Siete nati per grandi cose e il Signore vi aiuterà in questo.
“Sono le famiglie che generano “il futuro dei popoli” perché sono loro che possono essere “Segno di pace per tutti, nella società e nel mondo”. (Papa Leone XIV^)
Non abbiate paura di osare la bellezza della gioventù. Questo andare sempre oltre è questo affidarsi all’altro, altrimenti non ci sarebbe più un matrimonio, ma solo un’ unione di compagnoneria. Invece voi da oggi siete quella compagnia unica. Mettete da parte l’orgoglio, come spesso viene riportato il pensiero di Papa Francesco: ”Costruire ponti e non muri”.
Swuift:”Un uomo non dovrebbe mai vergognarsi di confessare di aver torto. Che poi, in altre parole, è come dire, che oggi è più saggio di quanto lo fosse ieri”.
Cos’è l’amore se non il perdono?
