Siamo qui riunti nella nostra comunità per un momento storico
Perché è storico?
La storia è fatta di eventi che poi hanno cambiato il domani. Come purtroppo lo è stato per le guerre, deve esserlo per la pace.
Sappiamo bene come sia diversa la situazione . Il detto: ”Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce” ci aiuterà a comprendere che il bene è un seme e non un fuoco.
Siamo “costruttori di pace” come lo era san Francesco e tutti i santi, ma non pacifisti.
“Oh Signore, fa di me uno strumento della tua Pace”! (San Francesco)
Siamo costruttori che si impegnano un passo dopo l’altro.
L’aver voluto questa sera gli amici di varie nazionalità non è per far “rumore”, ma per vivere, invece, l’invito di san Francesco che ci insegnava:
” Concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio per cambiare quelle che posso e la saggezza per riconoscerne la differenza”.
La pace si costruisce con l’accoglienza.
“Uno straniero è un amico che ancora non conosci”. (Simpson)
Cos’è l’accoglienza?
Accogliamo la differenza di culture non la differenza delle persone, perché è come una sottile linea di demarcazione tra gli uomini, è una sottile forma di razzismo.
Gli antagonisti della pace fanno leva proprio sull’ignoranza che si manifesta nelle espressioni del tipo: ”Aiutiamoli a casa loro, vengono qui a rubare il lavoro, ecc…”
Il Santo Francesco, invece, ci ha educato ad essere protagonisti della pace:
”Dove è carità e sapienza, ivi non è timore né ignoranza.”
Noi che siamo figli di emigrati dovremmo capire, ma se ci limitiamo a pensare che gli emigrati nel mondo siano solo i quattro paesani che conosciamo, non abbiamo capito che il mondo è molto più grande di ciò che pensiamo e che, nello stesso tempo, è molto più piccolo se imparassimo cos’è l’esperienza del vero viaggiare.
«Il mondo è un libro e chi non viaggia ne legge solo una pagina» (Sant’Agostino)
Ma cos’è l’esperienza del viaggio, cioè, cos’è l’esperienza di conoscere e confrontarsi?
L’esperienza è riconoscere che c’è un fatto concreto nella vita.
Cristo non ha proclamato parole sulla pace, si è fatto persona, cioè, ha comunicato che Dio si è reso carne perché l’uomo comprendesse che la vita è un reale con cui ti confronti.
Non è un’ idea ma una persona.
L’uomo segue la Pace, segue e persegue la verità perché Cristo è quel presente che è oggi.
“Egli è qui.
È come il primo giorno.
È qui tra di noi come il giorno della sua morte.
In eterno è qui tra di noi proprio come il primo giorno.
In eterno tutti i giorni.
È qui fra di noi in tutti i giorni della sua eternità(…)
È la medesima storia, esattamente la stessa, eternamente la stessa che è accaduta in quel tempo e in quel paese e che accade tutti i giorni in tutti i giorni di ogni eternità.
In tutte le parrocchie di tutta la cristianità”. (Charles Peguy)