venerdì, 19 Aprile 2024
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Omelia Prima Comunione (2° turno) – 5 giugno 2022 (Pentecoste)


Oggi, in particolare con voi fanciulli che riceverete per la prima volta Gesù eucarestia, viviamo una festa speciale. Questo dono speciale è un cammino in avanti verso di Lui.
Il nostro Papa così ci spiega il senso dell’Eucarestia:
” Gesù è il grande “costruttore di ponti”, che costruisce in se stesso il grande ponte della comunione piena con il Padre”.
Riceviamo il dono dell’Eucarestia proprio per andare sempre più vicino a Gesù.
Oggi, poi, lo facciamo anche con la festa di Pentecoste, la festa del dono dello Spirito Santo su Maria e sugli apostoli che hanno poi trasmesso ai loro discepoli, fino ad arrivare a noi.
Nell’Eucarestia, come in tutti i sacramenti, riceviamo il dono dello Spirito Santo.
Perché abbiamo bisogno di questo dono?
Agli adulti spiegavo il dono dello Spirito Santo, riportando un pensiero del nostro Papa che mi ha colpito:
” L’equilibrio della Chiesa ricorda quello della bicicletta che cade se sta ferma ma «va bene» se è in movimento”.
Per far girare le ruote, abbiamo bisogno della forza nelle gambe.
Tanti di voi, forse la riceveranno pure in regalo in questa occasione di festa.
Senza forza, quindi, senza nutrimento ecc… come possiamo pedalare?
Senza lo Spirito Santo, come possiamo camminare nella fede?
Senza Eucarestia, come possiamo vivere?
Il dono che oggi riceviamo ci farà diventare più santi.
Come viviamo questa comunione con gli altri?
La Pentecoste ci insegna due cose in particolare:
1 – Chiesa in uscita.
Sempre il nostro Papa diceva:”Se gli apostoli dopo la Pentecoste, fossero rimasti chiusi nel cenacolo, non avremmo avuto la Chiesa”.
2 – Il rispetto e l’accoglienza della diversità dei carismi. Ci si arricchisce nella diversità.
Ritorniamo al paragone della bici.
Io non sono un grande intenditore, ma ho imparato l’importanza e la necessità del gregario in una squadra.
Ci si dà il cambio. Per facilitare la corsa, ci si stimola a vicenda.
Così avviene in una comunità.
Il dono dello Spirito Santo ci farà diventare luce per gli altri.
Ve lo spiego con questa storia.
Il tempio buio
Un principe molto ricco decise di costruire una chiesa per tutte le persone che abitavano nel villaggio. Era un bell’edificio elegante, posto sulla collina e dunque ben visibile a tutti. Ma aveva una stranezza: era senza finestre! Il giorno dell’inaugurazione, prima che il sacerdote cominciasse la celebrazione, il principe fece il suo discorso per consegnare il tempio alla comunità. Disse: “Questa chiesa sarà un luogo d’incontro con il Signore, che ci chiama a pregarlo ed a volerci bene. Vi chiederete come mai non sono state costruite finestre. Lo spiego subito. Quando ci sarà una celebrazione ad ogni persona che entra in chiesa, verrà consegnata una candela. Ognuno di noi ha un suo posto. Quando saremo tutti presenti, la chiesa risplenderà ed ogni suo angolo sarà illuminato. Quando invece mancherà qualcuno, una parte del tempio rimarrà in ombra”. Gli abitanti di quel villaggio furono molto grati al principe, che oltre ad essere ricco era anche molto saggio.
Ogni cristiano è luce per gli altri, ed ha un suo posto particolare nella comunità