venerdì, 19 Aprile 2024
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OMELIA VENERDI SANTO (1^ meditazione) Pietro-Giuda-La Folla



La meditazione di questo santo venerdì, si dividerà in quattro passaggi.
Colgo l’occasione per riproporre, se pur sinteticamente, le quattro catechesi bibliche che abbiamo meditato nella quaresima di quest’anno, usando come testo base “I racconti della passione” del card. Martini.
La prima meditazione, si soffermerà su tre personaggi della passione:
FOLLA-GIUDA E PIETRO
La folla o i passanti: Mi colpiva un passaggio del card. Martini nello spiegare la “folla” che stava lì, accanto ai bordi della strada sul Calvario.
E’ gente comune che nel veder Gesù crocifisso, rivolge a Lui un insulto che diventa poi bestemmia.
Così scrive l’autore:”Quest’uomo credeva di dirci chissà cosa, ma a noi le sue parole sembravano troppo strane. Adesso finalmente si dimostra che avevamo ragione noi, gente semplice. È la rivincita di chi non si era impegnato troppo e non aveva voluto capire”.
È un passaggio importante perché molte volte è la nostra esperienza di fronte alle masse.
Come già accennavo domenica della Palme e come ho riportato anche oggi:
Chi veramente ha vissuto con noi quell’esperienza di compagnia, nel momento in cui abbiamo o viviamo il dramma della scelta?”
Chi veramente è nostra compagnia nel tutto ciò che noi siamo?
GIUDA: A riguardo, l’autore è stato molto schietto.
Chi è Giuda:”Giuda è un uomo che unisce meschinità e nostalgia di grandezza”.
Tradisce Gesù per denaro e nello stesso tempo per una emotività politica. Lo tradisce perché non corrisponde ai suoi sogni, non è ciò che lui desiderava che fosse.
È deluso da Gesù, quella delusione che viviamo anche noi, quando Gesù non è la nostra risposta.
Come scrive l’autore:”Giuda sono io, ciascuno di noi.
Sono io ogni volta che deluso e amareggiato, anziché riflettere e far emergere i presupposti sbagliati della mia delusione, mi faccio un’immagine falsa di Dio e di me stesso”.

PIETRO: Concludiamo con l’apostolo Pietro.
L’esperienza amara, di colui che ha sempre pensato di aver creduto, di colui che è sempre stato pronto a vivere il Mistero della croce, ma che in realtà, si ritrova poi a discutere con se stesso e a scoprire ad ogni dialogo con Gesù, di non essere ciò che veramente pensava che fosse.
Un cammino drammatico della sua fede: Dal non aver fede quando nel momento in cui Gesù gli concede di camminare sulle acque e, lui, poi dubita e rischia di annegare. Nel momento in cui lo proclama come il Cristo, ma poi si oppone al suo sacrificio della croce e Gesù lo chiamerà “satana-scandalo, pietra di inciampo”, nel momento in cui lo segue da lontano, dopo che viene arrestato, il compromesso della fede. E infine al momento del rinnegamento, al momento in cui si ritrova con se stesso e vive la drammaticità della sua “non fede”.
Ed ecco che la testimonianza di Pietro è offerta a noi per aiutarci a capire che l’uomo si salva solo per Grazia.
Il Vangelo di Luca dopo il rinnegamento di Pietro, riporta: ”Gesù passo’ e lo guardò”.
Il card. Martini scrive un passaggio che è la sintesi del Mistero della grazia della conversione dell’apostolo: ”Pietro entra, attraverso questa lacerazione, questa umiliazione vergognosa, nella conoscenza del mistero di Dio”.