sabato, 27 Aprile 2024
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EDITORIALE FONTANA DEL VILLAGGIO – DICEMBRE 2019


La festa del Natale porta con sé la gioia dello “Stare insieme”.
In questa occasione viviamo la compagnia della famiglia, degli amici che rientrano dal lavoro all’estero o di quelli che si prendono una pausa, come i giovani universitari che per un attimo abbandonano i pensieri dei prossimi esami.
Si vive la gioia di essere una Comunità viva.
Il Natale porta con sé la gioia di un incontro che ha cambiato la storia.
Un autore diceva:”L’atomica che ha cambiato il mondo”.
Limitarsi a vivere questo tempo di festa solo per la tradizione o per rinnovare i nostri ricordi dell’infanzia, riduce la vera festa che si può sintetizzare in ciò che scrive San Giovanni Evangelista:“Dio si è fatto carne”, ad un momento di festività che ci lascerà sempre più vuoti.
Un mio amico, riguardo alla bellezza della festa, mi riportava un brano della poesia del Sabato del villaggio di Leopardi:
Godi, fanciullo mio; stato soave,
Stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo’; ma la tua festa
Ch’anco tardi a venir non ti sia grave.
Parafrasi: Divertiti, mio caro ragazzo;
è un momento incantato, questo,
il periodo più felice.
Non voglio svelarti altro; e se la tua
festa tarda ad arrivare,
non essere triste.

Si è tristi se viviamo la “dimenticanza”, se, cioè, ci chiediamo perché festeggiamo.
Riempiamo il vuoto dentro con tutto e di più, ma siamo sempre più vuoti. ”Cristo, invece, è la risposta totale di Dio alla domanda totale dell’uomo”.(Andrè Manaranche)
Nel SI’ di Maria viviamo questo dono e questa risposta.
“La missione di Maria nel piano di Dio, tra gli aspetti dell’incarnazione, è uno dei più sconcertanti per la ragione umana. Ecco perché i nostri istinti razionalistici cercano di dimenticarlo”.(Jean Danièlou)
Non viviamo l’errore di dimenticare questo dono!
Dio si offre perché cerca il nostro cuore e vuole incontrare la nostra persona.
Che la festa del Natale sia quel solletico al nostro spirito affinché si ponga sempre in ricerca!
Viviamo già il dono dell’incontro. Dio si è fatto presenza.
Don Ermes Ronchi scriveva:”Giratevi verso la luce perché la luce è già qui”.
Non c’è niente di più bello del vivere l’amore misericordioso del Padre che si lascia incontrare.
DON ROBERTO CELIA