mercoledì, 4 Dicembre 2024
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MESE DI MAGGIO CON MARIA (don Roberto Celia)


Ormai, è tradizione medioevale che questo mese sia dedicato in particolar modo alla devozione mariana. Sarà, poi, Paolo VI^ nell’enciclica Mense Maio datata 29 aprile 1965, ad indicare maggio come «il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e della loro venerazione. Questo è anche il mese nel quale più larghi e abbondanti dal suo trono affluiscono a noi i doni della divina misericordia»
Penso di essere tra quelli che fanno parte di quella generazione in cui con le nostre nonne eravamo soliti stare di fronte agli altarini improvvisati in casa e a recitare il Rosario.
Ringrazio tutte le nonne che ci hanno educato alla preghiera.
Bello quello che diceva Papa Francesco nella festa del Battesimo del 2019: ” Trasmettere la fede, la trasmissione della fede. E questo si fa a casa. Perché la fede sempre va trasmessa ‘in dialetto’: il dialetto della famiglia, il dialetto della casa, nel clima della casa. Questo è il vostro compito: trasmettere la fede con l’esempio, con le parole, insegnando a fare il segno della Croce»,
Questa familiarità ci educa ad un rapporto con Maria e ci fa assaporare e a gioire della familiarità con la Madonna.
Per usare un’espressione poetica di Virgilio, il mese di maggio è:”Ora ogni campo è rivestito d’erba e ogni albero di foglie. Ora i boschi mostrano i loro fiori e l’anno assume il suo aspetto più bello”.
E’ una primavera sempre nuova che si rinnova.
Mi colpì quando anni fa andai in Argentina e notai che mia zia aveva portato con sé la tradizione del mese di maggio anche se stava lì da 50 anni. La tradizione vera non perde mai la memoria. Mi diceva che loro, vista la differenza delle stagioni, lo festeggiavano a novembre e lo chiamavano il mese delle rose.
Portare sempre con sé nel cuore questa tradizione fa comunità.
I più anziani mi raccontavano una loro metodologia di preghiera che considero veramente unica. Nel mese di maggio, al suono dell’Ave Maria, si recitava l’angelus a cori alterni dai loro “mignani”, pianerottoli prima di entrare in casa.
E’ importante non far perdere la tradizione che costruisce una comunità perché essa costituisce la base su cui costruire.
“Il bambino non cresce solo per le parole che sente dire in certi momenti, ma laddove le parole trovano esperienza”. (Don Giussani)
Noi abbiamo vissuto una tradizione di esperienza. Se guardiamo al tutto, abbiamo una visione totale del tutto e viviamo, così, l’esperienza di un incontro che è stato unico.
Il mese di maggio diventa così quel’esperienza nuova che ci coinvolge in una affettività con la Madonna che è celebrazione del Mistero.
“Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni. Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile fare”. Papa Giovanni XXIII
Dove mi porta tutto questo?
“Di maggio mi piace il suo alzarsi sul muretto a sbirciare l’estate”. (Fabrizio Caramagna)
Oggi, più di ieri, abbiamo bisogno di vedere l’estate della vita.
Così, viviamo quei ricordi nel mirare i tramonti diversi dall’inverno ormai passato. Una dolcezza che considero unica in sé.
Rubo le parole dello scrittore Algernon Swinburne:”Fiore dopo fiore inizia la primavera”.
La nostra vita è una continuità fatta di passaggi che portano avanti a sé ciò che sta dietro. E’ come l’esperienza di zappare la terra. Non si toglie ciò che è stato l’humus che ha dato il frutto nell’anno precedente, ma si rinnova solamente.