martedì, 15 Ottobre 2024
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omelia 1^ COMUNIONE (Domenica SS. Trinità – 4 Giugno 2023)


Oggi celebriamo la seconda domenica di festa della prima Comunione,
una festa che rallegra la nostra Comunità perché, guardando voi più piccoli, siamo pieni di gioia e di speranza,una gioia e una speranza alimentata dal dono dello Spirito Santo che ci aiuterà sempre a camminare nella fede e a sentirci sempre più partecipi al Mistero della SS. Trinità che questa domenica festeggiamo.
Noi facciamo parte di un’unica famiglia che è, appunto, la SS. Trinità.
Tra i tanti paragoni che mi insegnavano quando facevo catechismo per aiutarmi a comprendere questo Mistero, era quello della famiglia.
Così riporta il primo mistero della fede:”Unità e Trinità di Dio”, tre persone distinte ma unite nella sostanza.
Quando si usa il termine “Dio” si riferisce alla SS. Trinità. C’è il Padre che ha creato tutto, il figlio che è Gesù e che ci comunica il Padre e lo Spirito Santo che ci dà l’amore. Tre persone distinte ma unite nello stesso tempo.
Se notate, i santi San Biagio e San Nicola, hanno sempre la mano alzata e tre dita indicano la SS. Trinità, tre persone distinte ma un’unica mano.
Ritornando al paragone di prima, quello della famiglia, ci aiuterà anche a comprendere il bello di oggi.
Non fate festa solo voi, ma anche tutta la vostra famiglia. È una continuità.
Uno dei paragoni belli è quello di matematica 1x1x1=1 cioè si moltiplicano nella comunione perché i nostri genitori si amano. Questo è il segno della moltiplicazione e nel dono del figlio/a vivono questo loro amore.
Ma come rafforzare questa relazione tra noi e Dio?
Ecco il dono della Comunione Eucaristica.
Solo così possiamo vivere in avanti il nostro cammino di fede.
Senza l’Eucarestia non potremo mai costruire una fede forte.
Noi pensiamo di bastare a noi stessi: Questo è l’errore che spesso facciamo e non costruiremo mai nulla di solido.
Quando pensiamo che tutto è vano, Dio capovolge tutto.
Dio è sempre un Mistero. Questa la base della nostra fede. Noi ci affidiamo ad un Mistero.
Credere a affidarsi a Lui: Solo così verremo salvati.
Vi racconto questa storia.
Il segnale del naufrago
Un povero naufrago arrivò sulla spiaggia di un’isoletta deserta aggrappato ad un piccolo relitto della barca su cui stava viaggiando dopo una terribile tempesta.
L’isola era poco più di uno scoglio, aspro e inospitale.
Il pover’uomo cominciò a pregare.
Chiese a Dio, con tutte le sue forze, di salvarlo e ogni giorno scrutava l’orizzonte in attesa di veder sopraggiungere un aiuto, ma non arrivava nessuno.
Dopo qualche giorno si organizzò.
Sgobbando e tribolando fabbricò qualche strumento per cacciare e coltivare, sudando sangue riuscì ad accendere il fuoco, sì costruì una capanna e un riparo contro le violente bufere.
Passò qualche mese.
Il pover’uomo continuava la sua preghiera, ma nessuna nave appariva all’orizzonte.
Un giorno, un colpo di brezza sul fuoco spinse le fiamme a lambire la stuoia del naufrago.
In un attimo tutto s’incendiò.
Dense volute di fumo si alzarono verso il cielo.
Gli sforzi di mesi, in pochi istanti, si ridussero a un mucchietto di cenere.
Il naufrago, che invano aveva tentato di salvare qualcosa, si buttò piangendo nella sabbia.
“Perché Signore?
Perché anche questo?”
Qualche ora dopo, un grossa nave attraccò vicino all’isola.
Vennero a prenderlo con una scialuppa.
“Ma come avete fatto a sapere che ero qui?” chiese il naufrago, quasi incredulo.
“Abbiamo visto i segnali di fumo” gli risposero.
Le tue difficoltà di oggi sono segnali di fumo per la grazia futura.
Dio verrà a salvarti.