sabato, 27 Luglio 2024
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omelia 30° ANNIVERARIO DON SAVERIO 17-06-21


Signore, Ti ringraziamo di averci dato un uomo, non un Angelo come Pastore delle nostre anime. Illuminalo con la Tua luce, assistilo con la Tua grazia, sostienilo con la Tua forza. Fa’ che l’insuccesso non lo avvilisca e il successo non lo renda superbo. Rendici docili alla sua voce Fa’ che sia per noi un amico, maestro, medico, padre. Dagli idee chiare, concrete, possibili; a lui la forza di attuarle, a noi la generosità nella collaborazione. Fa’ che ci guidi con l’amore, con l’esempio, con la parola, con le opere Fa’ che in lui vediamo, stimiamo ed amiamo Te. Che non si perda nessuna delle anime che gli hai affidato. Salvaci insieme con lui a capo della processione dei suoi fedeli verso il cielo. Amen.
Oggi in occasione del 30° anniversario di don Saverio ho voluto iniziare con questa preghiera. La celebrazione eucaristica è la nostra preghiera che eleviamo a Dio e come già vi dicevo nella festa del Corpus Domini, l’eucarestia è ringraziamento. Noi ringraziamo Dio, per il dono del sacerdote che ci ha offerto in tutti questi anni un’educazione alla fede innanzitutto, e come i tanti sacerdoti hanno invitato il popolo allo sguardo all’ideale vero del cristiano, che non è il fare, come se la chiesa fosse un’associazione ma quel perchè che ci porta a camminare nella fede.
C’è un passo del vangelo che poche volte viene proposto durante l’anno liturgico e che ritengo di grande importanza soprattutto per questa occasione:”I n quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?»(Luca 12,13-21)
Gesù non è che non vuole dare un aiuto ai fratelli che sono divisi, ma è come se volesse dire”Se voi mettereste in pratica il vangelo, non avreste bisogno di un giudice”. Ecco il servizio che offre il parroco. Non un sistemare le cose, non è un assistente sociale o altro, ma ti indica la via a ciò che farà la differenza nella tua vita.
Ma soprattutto, sacerdoti come don Saverio, lo hanno fatto in un cammino educativo di tutti i giorni, non nelle occasioni particolari.
Pensate voi adulti che lo avete conosciuto, il catechismo che anch’io ho ricevuto dal mio defunto parroco (che doveva essere coetaneo di don Saverio) era tutti i giorni, tra una partita di biliardino o altri momenti, come recite ecc… la disponibilità di essere sempre presente.
Ora noi viviamo questa celebrazione non solo per ringraziare Dio per il dono di Don Saverio, anche per pregare perché ci siano nuove vocazioni alla vita consacrata (non solo sacerdoti ma anche frati, suore o diaconi) nella nostra comunità. Una parrocchia è viva è tale, se c’è la presenza di un uomo-donna che ha consacrato la sua vita a Dio.