venerdì, 13 Dicembre 2024
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OMELIA DELLA DOMENICA DELLA DIVINA MISERICODIA – ANNO C 2019


Oggi celebriamo la domenica della divina Misericordia, occasione in cui possiamo dire che facciamo una sintesi della Settimana Santa appena trascorsa.
Ci prepariamo per le feste che vivremo insieme come comunità parrocchiale: Dalla festa del perdono alle Prime Comunioni e, poi, alla Cresima.
Ci aspetta un mese di maggio ricco di grazia, di quella grazia che noi in particolare abbiamo vissuto nell’incontro con Cristo attraverso la grazia del perdono della Confessione.
Con il dono dello Spirito Santo, riviviamo quella grazia che ogni giorno ci rende ricchi di una fede che ci fa intravedere oltre il tutto.
In una domenica di Quaresima vi dicevo:”Come se una cortina che ci separa dalla realtà, viene tolta e ci fa gustare la realtà delle cose”.
Abbiamo bisogno di questa grazia di misericordia che ci aiuti ad amare la bellezza della vita come dono da vivere e da condividere.
” La grandezza dell’uomo sta in questo: Che ha coscienza della propria miseria”. (Blaise Pascal)
La bellezza della misericordia l’abbiamo vissuta nel racconto della passione, dell’incontro tra Gesù e il buon ladrone.
A riguardo, voglio riportarvi un passo di sant’Ambrogio:” Chi non libera dal grave timore l’assoluzione del ladrone il quale, con un breve atto di fede conquistò Gesù, mutando la croce in premio e, con celere passo, precedette i giusti nel regno di Dio?”
Mi ha colpito il passaggio:”Mutando la croce in premio”. Quando tutto ci appare perduto, tutto rinasce. Chi crede in Cristo, chi si affida alla Sua Grazia, rinasce e riscopre che la croce è il mezzo per ottenere il premio.
Pensiamo alla gioia della festa, anzi, alla stessa attesa della festa. I più grandi ricorderanno sicuramente la poesia di Leopardi “Il sabato del villaggio”. La gioia di attendere fa della festa una gioia dell’incontro.
Con Gesù noi viviamo questa gioia e la grazia dell’incontro, dell’ incontro che noi viviamo con l’altro. Una settimana santa ci porta a vivere ciò a cui siamo chiamati: Costruttori di pace.
Mi è piaciuto un pensiero di Martin Luther King:” “La vera misericordia è più che gettare una moneta ad un mendicante; E’arrivare a capire che un edificio che produce mendicanti ha bisogno di ristrutturazioni”.
Ristrutturiamo la nostra vita, passo dopo passo!
San Tommaso rimane incredulo di fronte alla resurrezione, ma non si ferma al suo pregiudizio. Egli vive la riconoscenza della verità che Gesù è il Cristo e la risposta alla domanda capitale dell’uomo con un’ espressione che è la sintesi della fede:” «Mio Signore e mio Dio!»”
Se ci fermiamo al solo ricordo di ciò che è stato o, come rischieremo di fare dopo, ci limiteremo alla festività del sacramento che sia la Prima Comunione o la Cresima, non potremo mai gustare questa grazia nuova della Misericordia. Abbiamo bisogno di amare per sentirci innanzitutto amati!
Nel cuore di ogni dialogo sincero c’è, anzitutto, il riconoscimento e il rispetto dell’altro. Soprattutto c’è l’”eroismo” del perdono e della misericordia che ci liberano dal risentimento, dall’odio e aprono una strada veramente nuova”. (Papa Francesco)
Solo così potremo costruire o ristrutturare quella nuova via che ci conduce all’abbraccio del Padre e, come figliol prodighi, potremo riscoprire il ritorno dal Padre!