sabato, 20 Aprile 2024
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Omelia domenica 10 maggio

V^ DOMENICA DI PASQUA – ANNO A
Nel vangelo di Giovanni che oggi propone la liturgia della parola, c’è un passaggio che spesso viene ripreso: ” Io sono la via, la verità e la vita”.
In questi tre sostantivi si racchiude tutto ciò che è Gesù.
Questa la sintesi della Sua Persona.
IO SONO è il nome di Dio.
Ricordate il dialogo tra Dio e Mosè sul Monte Oreb, il dialogo con il roveto ardente, quando Mosè chiese qual è il suo nome?
”Io sono”.
Nell’offrire il nome, Dio vuole mettersi in dialogo con l’uomo.
LA VIA: Non una strada tra le tante, come se dicessi:”Scelgo questa strada che mi è più comoda ecc… “.
Come abbiamo meditato domenica scorsa, giornata di preghiere per le vocazioni, siamo chiamati a seguire una Persona concreta che è Cristo. Non è una scelta tra le tante.
“Dove mi conduce questa Via? Alla salvezza perché ci rivela “la verità” di Dio e dell’uomo ed è “la vita” perché ci dona l’amore, vita di Dio stesso. “ (Silvano Fausti)
In Cristo noi riscopriamo la nostra vocazione e il senso del giorno.
È nella Sua Persona concreta. Guardiamo oltre questo mondo altrimenti, come ripeto spesso durante i funerali, senza questo senso del dopo la morte sarebbe davvero la conclusione del tutto e cosa rimarrebbe?
Non ci si inventa Dio perché non sappiamo dare una risposta al mistero del dopo. La fede in Cristo ci indica la casa del Padre: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore”.
Di sicuro non abbiamo bisogno di una pandemia o di altro per capirlo. Ogni volta che in questo mondo si spegne una vita, noi guardiamo alla luce che illumina il mondo.
Il dono della vita è un amore da amare. Noi seguiamo una persona non un’idea o un concetto. La verità che è Cristo non si sostituisce ai nostri passi ma ci conduce verso la casa del Padre.
Come vivere tutto ciò?
Nell’affidarsi alla Grazia del Padre:”Chi crede di raggiungere il paradiso senza sforzi, è un illuso; chi pensa di raggiungerlo solo con i propri sforzi, è un presuntuoso”.(Al-Ghzali)
La vita è questo amore da amare. Lo abbiamo ascoltato dalla lettura degli Atti degli apostoli. Da ricordare la scelta dei diaconi perché si occupassero del servizio verso i poveri.
La carità è questo incontro con il divino che assume il volto dell’umano.
Papa Francesco nel Regina Coeli della domenica della divina Misericordia diceva: ” La risposta dei cristiani nelle tempeste della vita e della storia non può che essere la misericordia: l’amore compassionevole tra di noi e verso tutti, specialmente verso chi soffre, chi fa più fatica, chi è più abbandonato… Non pietismo, non assistenzialismo, ma compassione, che viene dal cuore”.
Solo quando viviamo un amore pieno, condividiamo.
“Cristo è il modello da copiare, non un eroe da archiviare”.
(Soren Kierkegaard)
Che questo momento particolare della nostra vita sia l’occasione per riscoprire la nostra vera vocazione cristiana!
Che non vengano archiviate le nostre proposte di carità, ma che inizi il cammino sulla VIA che ci conduce alla VERITA’ che è la VITA !