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omelia domenica 13 dicembre 2020

III^ DOMENICA DI AVVENTO – ANNO B 2020
Oggi che celebriamo la terza domenica di Avvento, stiamo continuando a meditare sulla figura di Giovanni il Battista che ci sta accompagnando in questo cammino verso il Natale.
Riprendendo il passo del vangelo
«Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa» ,
ci viene indicata la via che conduce al Signore.
Come ogni cammino, per sapere dove andiamo, abbiamo bisogno della luce che ci indichi la via.
Oggi abbiamo acceso la candela “rosa”, segno della vicinanza della festa del Natale. E’ anche la festa di santa Lucia, santa protettrice in particolare, invocata da tutti noi che chiediamo anche la grazia della vista materiale.
Da questa richiesta materiale che non è sbagliata chiedere, oggi vi voglio riportare il messaggio domenicale.
Nel Vangelo di oggi, Giovanni il Battista sottolinea che egli non è quella luce che il popolo attendeva, ma colui che indica la luce.
“ Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce”.

I santi ci indicano la via, ma non si sostituiscono ad essa.
Più volte ho ripreso il pensiero di Papa Francesco che, riguardo alla Madonna, diceva:”Lei ci indica Gesù, non fermiamoci a guardare solo il suo dito”.
Noi viviamo sempre in cammino, siamo protesi verso il Natale, cioè, verso quell’Avvenimento che è Cristo che si rinnova in ogni istante della nostra vita.
In un incontro di Scuola di Comunità e in occasione della festa di San Nicola, ci siamo soffermati su questo passaggio:
”La tentazione è dar per scontato l’avvenimento, dare per scontata la fede e puntare su altro: Cerchiamo il compimento della nostra vita altrove e non nell’avvenimento che ci ha attratto”.(Carron)
La luce della fede ci indica un cammino fatto di passi in avanti e quando siamo stanchi, chiediamo la Grazia della forza di rinnovare la nostra fede.
Perché ci confessiamo se non per chiedere di nuovo quella grazia di ricominciare?
C’è questo incontro con Colui che mi rinnova dentro.
Come abbiamo ascoltato dalla prima lettura:
” Io gioisco pienamente nel Signore,
la mia anima esulta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza”.

In questo sentirsi amati noi viviamo anche il martirio, come lo ha vissuto Santa Lucia, il nostro patrono San Biagio e tutti i martiri, dallo stesso Giovanni Battista.
Siamo in attesa del Natale, ma non rimaniamo in attesa sulla soglia della finestra per vedere cosa avviene fuori. Questo avvenimento entra nel mio cuore ogni qualvolta incontro Cristo che mi chiama da dentro per vivere intensamente quel reale di cui io sono protagonista.
Il profeta illustra la sua vocazione:
” «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Anche noi, come Lui, viviamo la vocazione di annunciare la gioia dell’incontro con Cristo!
Oggi, domenica della gioia, si attende l’Amato che vuol farsi amare per vivere con noi e quella comunione che ci fa diventare quello che spesso cantiamo al momento della Comunione
“Il tuo popolo in cammino”.
Finchè sapremo dove andare, possiamo ripetere quell’espressione ripresa più volte:
”Anche il deserto è una strada finche’ c’è una meta”.