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omelia domenica 20 dicembre 2020

IV^ DOMENICA DI AVVENTO – ANNO B 2020
Concludiamo questo tempo di Avvento con la liturgia della parola che ci riporta il brano dell’Annunciazione, un brano del Vangelo che quest’anno in particolare abbiamo ascoltato in tante occasioni.
Nel preparare la cronaca parrocchiale dell’anno 2020, nonostante il problema della pandemia, notavo come in questi mesi appena trascorsi, in più occasioni ci siamo ritrovati a vivere le feste mariane non solo con una certa partecipazione, ma soprattutto attraverso un cammino devozionale a Maria che ci ha coinvolti come Comunità.
Pensiamo ai 15 e poi ai 7 sabati dedicati alla Madonna, alla novena, alla settimana di preghiera, alla Madonna della Pietra, alla festa della Candelora, all’ Addolorata e ad altro…
In queste occasioni spesso abbiamo meditato sul brano dell’Annunciazione.
Perché questa pagina del Vangelo ci coinvolge ogni volta che la ascoltiamo?
L’invito a Maria è l’invito che viene rivolto anche a noi.
Mi ha colpito la catechesi di Papa Francesco del 18 novembre, quando parlando di Maria, dice così: ” Maria appartiene alla grande schiera di quegli umili di cuore che gli storici ufficiali non inseriscono nei loro libri, ma con i quali Dio ha preparato la venuta del suo Figlio”..
Anche noi, nell’umiltà della nostra vita, siamo chiamati a seguirLo.
Tale sequela parte dal’accoglienza di Dio nella nostra vita.
Papa Francesco, a riguardo, diceva sempre: ” Maria non dirige autonomamente la sua vita: aspetta che Dio prenda le redini del suo cammino e la guidi dove Egli vuole. È docile, e con questa sua disponibilità predispone i grandi avvenimenti che coinvolgono Dio nel mondo”..
Ormai siamo prossimi alla festa del Natale, alla festa dell’avvenimento di Cristo nella nostra vita.
Non un ricordo di un evento passano, ma un avvenimento che si rinnova ad ogni istante!
Questa è la bellezza della fede che ci ha offerto la Madonna.
Non una fermata, ma un cammino.
Egli è presente qui e ora: qui e ora! Emmanuel.(Dio con noi) Tutto deriva di qui; tutto deriva di qui, perché tutto cambia. La Sua presenza implica una carne, implica una materia, la nostra carne”..(Giussani)
Questa Sua Presenza mi coinvolge e mi tocca. La mia vocazione ha un cammino non limitato più al solo ascolto.
Come Maria, anche noi viviamo la vocazione cristiana:” Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola»
Lasciamo che Dio entri nel nostro fare, divenga il nostro fare.
Nelle intenzioni, Gesù sia il nostro fine; negli affetti, il nostro amore; nelle parole, il nostro argomento; nelle azioni, il nostro modello”(Josemaria Escrivà)
Questa totalità che ha coinvolto il destino della Madonna, questa vocazione ha coinvolto anche noi.
Nella Chiesa dell’Annunciazione, a Nazaret, sotto l’altare c’è scritto:
”E il Verbo QUI si fece carne”.
È reale, è una storia, è veramente qui. Solo vivendo questa certezza guardo e vivo il Natale per ciò che è:” Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù”.