sabato, 27 Luglio 2024
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omelia domenica 21 marzo

5^ DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO B
Oggi abbiamo ascoltato il brano del vangelo che ci prepara alla settimana santa, all’ingresso di Gesù a Gerusalemme e, quindi, alla Passione e alla Resurrezione.
E’un invito a riflettere su come vivere questa passione.
Gesù si offre come seme che muore per poi produrre il frutto:
In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”.
Gesù offre la sua libertà, offre se stesso per la nostra redenzione.
Una passione che è un Mistero.
Come spesso mi capita di ripetere, questa passione non è una solidarietà al nostro male o al nostro bisogno, ma una condivisione piena del nostro essere.
Dio si è fatto carne per essere condivisione piena della nostra umanità.
Proprio questa unione ha portato alla salvezza.
“Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono” (seconda lettura)
Una salvezza si offre a noi e ci chiede la nostra libertà nel seguirlo.
Un cristiano vive la sua fede nella sequela di Cristo.
“Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà”.
Seguire Cristo.
Questa nostra libertà si offre a Lui.
Un cammino può iniziare solo dopo aver riconosciuto in Lui la salvezza.
STORIA IO SEGUO IL MIO RE (vedi news precedente)
Senza questa riconoscenza dell’ideale che è la familiarità con Cristo, il cammino non avrà mai inizio.
Come abbiamo meditato nella catechesi biblica, saremo come la folla che poi starà lì a guardare Cristo che passa nella strada del Calvario e starà lì a guardare con indifferenza tutto ciò che avviene.
In un certo senso, dovremmo imitare la Veronica che esce dalla folla ed offre a Gesù quel gesto di intimità, quella familiarità che una madre farebbe verso il figlio sofferente.
Dove ritrovare oggi questo sguardo nuovo in cui Cristo si offre a noi come passione, sacrificio, seme che muore per farsi pane-viatico per il nostro cammino?
Oggi inizieremo i tre giorni di adorazione eucaristica perpetua, in preparazione alla settimana santa: Le“Quarant’ore”.
L’adorazione eucaristica è quella proposta più vera ed unica che noi possiamo e dobbiamo vivere per riconoscere il vero ideale del Cristianesimo.
“E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me».
Domenica scorsa abbiamo meditato sul porre lo sguardo a Colui che è stato crocifisso e sulla nostra anima nello spirito di questo incontro.
Nella Santa Eucarestia, siamo in comunione con Cristo stesso, unico sacerdote ed unica ostia, che ci coinvolge nel movimento della sua offerta e della sua adorazione, Lui che è fonte di ogni grazia”.(Giovanni Paolo II)
Viviamo allora il nostro cammino della settimana santa, partendo proprio dall’adorazione eucaristica.
Partiamo dalla fonte per un cammino verso la salvezza che è oltre il Calvario.
Un seme che muore al mondo porta con sé il frutto della vita eterna.
Viviamo in questa certezza!
E’ lì che noi ritroviamo la Grazia del credere.