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omelia domenica 7 luglio 2019

XIV^ DOMENICA DEL Tempo Ordinario ANNO C
Nelle ultime due domeniche abbiamo meditato e siamo stati invitati a vivere l’Eucarestia come ringraziamento della Sua presenza nella nostra vita e, quindi, il viatico, la forza del cammino nella fede.
Oggi Gesù ci invita a vivere questo cammino, sempre più certi della Sua compagnia:” Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi”.
Gli ostacoli alla missione devono esserci, affinché la nostra fede venga valutata.” In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi”.
Non dobbiamo temere della chiusura del cuore dell’uomo. Noi siamo chiamati ad una proposta, ad annunciare , a non fare proselitismo.
Più volte abbiamo ripreso quanto diceva sia Benedetto XVI sia Papa Francesco:” La Chiesa cresce non per proselitismo ma per attrazione’. La fede si trasmette, ma per attrazione, cioè, per testimonianza».
Noi siamo testimoni di un incontro che ha maturato una scelta.
Siamo, innanzitutto, orgoglio di essere suoi.
Quest’appartenenza ci coinvolge in tutto. Non possiamo dividere a tempo la nostra scelta.
Come testimoniare? Come annunciare ciò che ha fatto di noi, uomini nuovi?
In un’altra occasione, riprendevo il pensiero di Serena Miraux:
”Non è difficile credere nella maestà di Dio contemplando gli spazi disseminati di stelle. Il difficile è riconoscerla nelle foglie di prezzemolo che stiamo triturando in cucina”.
Durante la nostra vita riaffiorano ripetutamente i ricordi delle persone a noi care. I nostri defunti mancano non solo quando c’è una festa, un compleanno o l’anniversario di morte, ma nelle piccole cose della vita quotidiana.
Cristo è quel quotidiano che fa diventare straordinario l’ordinario.
L’amore di Dio è provvidenza, è presenza reale nella nostra vita.
Gesù invita i suoi discepoli a non temere di ciò che servirà per il loro cammino apostolico:” Andate: Ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali “.
Non abbiate paura del domani, Egli è la speranza vera!
Su questa virtù mediteremo nel cammino della peregrinatio della Madonna della Pietra.
La speranza ci fa guardare al domani, perché Egli è il domani.
Perché Gesù ci invita ad essere e a fare la differenza?
Scriveva il teologo Moltmann:”Chi spera in Cristo non può accettare la realtà come si presenta”.
Perché vale la pena di vivere?
Per un Altro. Perché siamo innamorati di un Altro.
Tendiamo verso Colui che è divino e che ci chiama ad essere ciò che siamo realmente: Suoi figli, amati e vissuti in un amore che contempla la bellezza del cielo.