sabato, 27 Aprile 2024
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Omelia DOMENICA DELLA SANTA FAMIGLIA – ANNO B 2020


La festa della Santa Famiglia che abbiamo celebrato l’altro ieri e che quest’anno coincide con una certa vicinanza alla festa del Natale, viene proposta dalla Chiesa come domenica in cui, come Comunità, ci si ritrova insieme per meditare e per ringraziare il dono della famiglia che ci offrono Maria, Giuseppe e Gesù.
E’ una famiglia che vive un cammino di fede.
Nell’odierno mondo moderno ci si ostina sempre più a proporre modelli di famiglia che non sono più come quelli che abbiamo sempre vissuto secondo una tradizione cristiana e che ci hanno educato a scoprire i valori della diversità e, nello stesso tempo, a non confonderli con uniformità.
“Il legame che unisce la tua vera famiglia non è quello del sangue, ma quello del rispetto e della gioia per le reciproche vite. Di rado gli appartenenti ad una famiglia crescono sotto lo stesso tetto”.
(Richard Bach)
Questa differenza, questo arricchirsi reciprocamente, questo vivere ogni giorno in attesa dell’altro fa una famiglia.
Ecco perché la Santa Famiglia di Nazaret ci educa a camminare nella ricerca dell’altro.
Fino a quando c’è questo movimento del cuore, si vive la famiglia, non si sta in attesa e non si vive un giorno dopo l’altro come se tutto fosse scontato.
Cos’è questo movimento del cuore che fa sì che tutto diventi vita?
Mi colpiva la frase
“La cosa migliore che un padre può fare per i suoi figli è amarne la madre”. (Henry Ward Beecher)
Una fonte, un amore coniugale forma tutto ciò che viene dopo il dono di Dio!
La famiglia è lo specchio in cui Dio si guarda e vede i due miracoli più belli che ha fatto: donare la vita e donare l’amore”. (Papa Giovanni Paolo II)
Il giorno del matrimonio si vive questo sacramento che trasforma il nostro stare insieme, il nostro stare-fare-amare che è movimento di attenzione per l’altro.
È bello vivere una comunione di fede, questo ideale della Santa Famiglia di Nazaret che ha vissuto la propria vocazione-destino attorno al dono del Figlio, Gesù.
Purtroppo, spesso, riscopriamo dopo questo dono.
Nell’anno appena trascorso, durante il rito delle esequie di tante mamme, più volte ho riflettuto e ho riportato la riflessione sul dono della maternità,una maternità che è vita non solo per aver dato al mondo un figlio, ma perché un’appartenenza va oltre al solo nascere.
La vita di famiglia perde ogni libertà e bellezza quando si fonda sul principio dell’io ti do e tu mi dai”. (Henrik Ibsen)
Una madre vive il contrario di ciò che abbiamo detto: Vive il donarsi per amore.
La madonna e il suo sposo hanno offerto la loro vita a Dio.
Viviamo anche noi l’ appartenenza alla nostra fede in Cristo, per divenire sempre più ciò che siamo: figli, padri, madri amati dall’unico Dio!