venerdì, 13 Dicembre 2024
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OMELIA FESTA SANTA LUCIA


Quella di santa Lucia è una delle feste in cui si respira l’aria natalizia.
Manca poco all’inizio della novena di Natale.
In occasione della festa di S. Nicola abbiamo iniziato il dono della carità e in tanti abbiamo partecipato anche alla festa dell’Immacolata.
Oggi celebriamo il dono del martirio di S. Lucia.
Martire è colui che guarda e che mira all’ideale della fede, all’incontro con Gesù. Leggiamo bene questo pensiero nel libro l’Imitazione di Cristo:
” Quante tribolazioni e quanto gravi, hanno patito gli apostoli, i martiri, i testimoni della fede, le vergini e tutti gli altri che vollero seguire le orme di Cristo. Essi, infatti, ebbero in odio se stessi in questo mondo, per possedere le loro anime nella vita eterna”.
La testimonianza di S. Lucia che ha rifiutato il fidanzato per amare totalmente Dio e che ha lasciato tutte le sue ricchezze per servire i poveri, ci fa capire che vocazione significa offrire la propria vita tutta e non in parte. Fin da piccolo, quando mi accompagnavano in Chiesa per la festa, mi ha colpito un aspetto: Vedere la sua immagine.
Oggi sarebbe stata una ragazza. Allora era già considerata donna. La sua bellezza colpisce subito il nostro sguardo. A lei ci rivolgiamo, in particolare, anche per chiedere la grazia della vista e non solo di quella materiale: Chiediamo il dono della vista del cuore, uno dei sette doni dello Spirito Santo, il dono della sapienza, il saper distinguere e, quindi, il saper riconoscere i segni dei tempi, tra il bene e il male. La santa protettrice ha saputo e ha seguito il bene della sua vita. È stata testimone per la nostra vita.
Tertulliano che ha vissuto nel periodo delle persecuzioni dei romani diceva ” Noi ci moltiplichiamo tutte le volte che siamo falciati da voi: il sangue dei cristiani è seme”.
Cosa amiamo di più nella vita? Ma, soprattutto, cosa dobbiamo imparare a saper vedere?
Cosa stai guardando?
Un giorno un giovane andò dall’eremita e disse: «Padre non andrò mai più in chiesa!». L’eremita gli chiese il perché. Il giovane rispose: «Eh! Quando vado in chiesa vedo la sorella che parla male di un’altra sorella; il fratello che non legge bene, il gruppo di canto che è stonato come una campana, le persone che durante le messe guardano il cellulare e tante altre cose sbagliate che vedo fare in chiesa.».
Gli disse l’eremita: «Va bene. Ma prima voglio che tu mi faccia un favore. Prendi un bicchiere pieno d’acqua e fai tre giri per la chiesa senza versare una goccia d’acqua per terra. Dopo di che, puoi lasciare la chiesa.».
I giovane pensò: Troppo facile! E fece tutti e tre i giri come l’eremita gli aveva chiesto. Quando ebbe finito ritornò dall’eremita: «Ecco fatto, padre…» E l’eremita rispose: «Quando stavi facendo i giri, hai visto la sorella parlare male dell’altra?» Il giovane: «No!» «Hai visto la gente lamentarsi?» Il giovane: «No!» «Hai visto qualcuno che sbirciava il cellulare?» Il giovane: «No!»
«Sai perché? Eri concentrato sul bicchiere per non far cadere l’acqua. Lo stesso è nella nostra vita. Quando il nostro sguardo sarà unicamente rivolto a Gesù Cristo, non avremo tempo di vedere gli errori delle persone».
Chi va via dalla Chiesa a causa delle persone non è mai entrato a causa di Cristo…