sabato, 20 Aprile 2024
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omelia NATALE 2022 – Messa del giorno


L’uomo, fin dalle sue origini, ha un senso religioso. Ciò che lo caratterizza è questa ricerca del rapporto tra la realtà e un punto che sia effimero o il senso ultimo.
Dio si è rivelato. Il mistero del Natale e, quindi, dell’incarnazione è la risposta alla domanda ultima dell’uomo.
Manaranche diceva:
”Cristo è la risposta totale di Dio alla domanda totale dell’uomo”.
La ricerca di questo senso ultimo delle cose muove l’uomo a vivere.
Si desidera la Verità e Dio è la verità in una persona concreta: Cristo.
Se perde questo desiderio, direi che l’uomo vive una vita inutile, magari anche piena di tante cose, ma che saranno solo cose.
Ricordo ancora quando una persona mi disse:
”Perché pregare o credere? Ho tutto: Una famiglia,il lavoro,la salute ecc…”
È vero. L’uomo ha tutto, se limitato a vivere e a dare un senso alle cose, se la domanda è limitata ad un desiderio “rasoterra”, ad uno sguardo che va solo in orizzontale.
Ma cos’è allora Dio?
È la domanda che è sbagliata.
Non “cos’è?” ma “chi è!”
È un incontro.
“Il Cristianesimo non è un sistema intellettuale, un pacchetto di dogmi, un moralismo, ma un incontro, una storia d’amore, un avvenimento”. (Card. Ratzinger ai funerali di Don Giussani)
Cristo è l’avvenimento che ha cambiato la storia di chi l’ha incontrato. Si è rivelato Dio affinché l’uomo potesse vivere questa risposta alla sua domanda.
Dio si è fatto carne. Dio è realtà.
Questo reale ci coinvolge nel nostro fare.
Perché oggi festeggio in famiglia?
Perché Dio è un dono nel volto di mia madre anziana, un papà che mi ripete le stesse cose, un fratello o una sorella che vedo solo in queste occasioni.
La festa di vivere il senso di ciò che siamo, riscoprire il nostro
destino-vocazione. Mi piace riportare un pensiero che mi ha sempre colpito:”Due sono le date più importanti. La prima è quando sei nato la seconda quando scopri il perché”.
È nell’incontro con Cristo che troviamo questa risposta.
Fermiamoci a quella grotta e lasciamo spazio allo stupore di Dio che entra nella nostra vita!
Si fa povero perché abbassandosi ci abbraccia e ci fa suoi per volare verso l’ideale di partecipare alla gioia della SS. Trinità.
Dio ci vuole con sé. Come riporta la Bibbia: ”Una chiocciola che accoglie sotto le sue ali i suoi pulcini”.
Non possiamo comprendere il tutto.
Dal vangelo ascoltiamo: ”Maria da parte sua, custodia tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”.
Quando torneremo a casa, guardiamo nostra mamma o la moglie e diciamo grazie per il dono della vita e, soprattutto, per il dono educativo alla fede che ci hanno dato.
C’è una grande quantità di cose belle che Dio ci può concedere due volte: ma la mamma è una cosa tanto grande che ce la dà una volta sola”.(Harriet BeecherStowe)
Ecco perché ad ogni festa vi ripeto che oggi c’è la mamma,ma non sappiamo se ci sarà il prossimo Natale.
Vivi ora la gioia di essere figlio!
Dio si è fatto carne. Dio è quell’amore del giorno che vivi e non un’ utopia.
Ti fa riscoprire ogni giorno che la gioia della fede è essere Chiesa.
Una compagnia. Uomini che vivono l’ideale di una comunione di fede che cambierà il mondo, perché Cristo si è fatto uomo affinché l’uomo amasse il prossimo come se stesso, perché tu sei amato.
Come cambierà il mondo? Come sarà il domani dopo il Natale?
“La speranza ci libera dalla necessità di prevedere il futuro e ci consente di vivere il presente, con la profonda fiducia che Dio non ci lascerà soli, ma adempirà i desideri più profondi del nostro cuore”.(H.Mouwen)