domenica, 28 Aprile 2024
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Omelia XXII domenica del tempo ordinario anno b (29 agosto 2021)


Oggi celebriamo l’ultima domenica di agosto, tempo in cui abbiamo vissuto la gioia della festa dedicata alla Madonna della Pietra e la festa dell’Assunzione di Maria in cielo.
Queste feste ci invitano a riflettere sul dono della fede di Maria e nello stesso tempo sono per noi testimonianza di questo cammino della fede a riscoprire l’essenzialità dell’incontro con Cristo.
Come riporta il vangelo:” «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro».
Cosa desidera veramente l’uomo?
Cosa veramente riconosce in Cristo?
Innanzitutto la libertà di essere Suo.
La fede è questa appartenenza a Lui, andando al di là della formalità delle cose.
Non che non sia un bene farle. Il digiuno e l’astinenza durante la quaresima hanno un valore solo se sono un inizio del cammino della carità.
Lo abbiamo pregato nel salmo:”Chi dice la verità….chi non fa danno al suo prossimo… Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre”.

Bisogna vivere questo cammino della fede come una strada su cui abbiamo e viviamo un incontro con l’altro nella realtà di tutti i giorni. E’ l’occasione per essere testimoni dell’incontro che noi abbiamo avuto con Cristo.
Come abbiamo ascoltato nella seconda lettura di san Giacomo e come abbiamo meditato in modo approfondito nella catechesi biblica:
” Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi”.
Bisogna mettere in pratica questa Parola che ci ha plasmati nella fede.
“Si valica una montagna e si inciampa nel passo”. (Bernanos)
Una piccola provocazione per aiutarci a capire come spesso, basta poco per offrire all’altro una cattiva testimonianza.
Non dobbiamo temere di non potercela fare. Non conta il come o il quanto. Ciò che fa la differenza nella fede ce lo insegna oggi Gesù: E’ il perché e il per chi vivi la fede.
Riprendendo un pensiero del filosofo Seneca:”Devi vivere per un altro, se vuoi vivere per te stesso”.
Questo altro per me, nella mia fede, è l’incontro con Cristo. La mia libertà in Cristo.