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omelia domenica 9 agosto 2020

XIX^ DOMENICA DEL Tempo Ordinario ANNO A
Il vangelo di oggi è uno dei brani che ci mette maggiormente in discussione se ci rapportiamo all’apostolo Pietro.
C’è questo desiderio di Dio, questa fede che ci spinge Lui e nello stesso tempo c’è la preoccupazione di questo mondo:” Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!»
Possiamo paragonare questo passo alla parabola del Buon seminatore che abbiamo meditato nel mese di luglio.
Diremmo che il seme caduto tra i rovi, una volta cresciuto, viene soffocato dalle preoccupazioni di questo mondo.
Questo passo del vangelo ci riporta anche alla mente la sera del 27 marzo in Piazza san Pietro quando il nostro Papa ha ripreso un passo del vangelo che riguarda sempre il miracolo della tempesta sul lago, dicendo: ” Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti. Come quei discepoli, che parlano a una sola voce e nell’angoscia dicono: «Siamo perduti» (v. 38), così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme.
Il grido di Pietro:”Signore, salvami” è anche il nostro grido, è l’affidamento a Gesù a non sentirci persi.

Cristo rimprovera Pietro per la sua poca fede:” E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
L’apostolo stava vivendo un miracolo, ma ha dubitato.
Lo facciamo spesso anche noi: Viviamo sempre il miracolo della vita, ma vorremmo sempre di più, vorremmo altro e per questo dubitiamo.
Non c’è miracolo che possa sostenere la nostra fede se prima non riconosciamo che Gesù è il Cristo.
Se non riconosciamo questa sua presenza nella nostra vita, tutto ci sconvolge .
“Richiamarsi a riconoscere la presenza del Signore in tutte le circostanze della vostra vita, perché Cristo è presente adesso”. (Don Giussani)
Questa riconoscenza, questo ri-cordo, questo riportare al cuore la Sua Presenza, ci aiuta a vivere anche il dubbio e, nello stesso tempo, ci sprona ad essere compagnia nella fede.
Viviamo questo momento che verrà con la novena e poi con la festa alla Madonna della Pietra. Sarà un momento particolare e la festa sarà tale anche senza la festività civile.
È il tempo in cui viviamo la compagnia della fede.
Non dovremmo preoccuparci dei numeri o della massa, ma saremo Chiesa!
Ignazio Silone scriveva:”Non potevo stare tra gente che dice di attendere la vita eterna, il ritorno del Cristo, il mondo nuovo con la stessa indifferenza con cui si aspetta il tram”.