venerdì, 29 Marzo 2024
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omelia ESEQUIE IMMACOLATA SPINA


Nel celebrare il rito delle esequie della nostra sorella Immacolata tutti conosciamo, in particolare quello che noi, diremmo, la sua “diversità”, termine che noi poniamo agli altri perché abbiamo una categoria delle misure delle cose che viviamo in tanti aspetti della nostra vita.
In questi momenti viene spontaneo dire: ”Il Signore ha fatto bene a prendersela con se’…
Finalmente ha finito di soffrire, oppure concludiamo con l’espressione “Perché il Signore ha voluto così?”.
Tutti questi discorsi li facciamo da uomini di questo mondo.
Eppure c’è una Grazia, dono che Dio ci offre nel cammino della fede per scoprire che: Sì è vero c’è una diversità che, però, non sminuisce l’uomo ma lo arricchisce e si fa dono per noi.
“La persona malata o disabile, proprio a partire dalla sua fragilità, dal suo limite, può diventare testimone dell’incontro: l’incontro con Gesù, che apre alla vita e alla fede, e l’incontro con gli altri, con la comunità”. (Papa Francesco)
La grazia della fede fa riscoprire la bellezza della vita.
Nel volto della nostra sorella Immacolata, io riconosco il dono della bellezza.
Nel sorriso che mi ha offerto Immacolata riconosco che non c’è stato un sorriso più sincero se non il suo.
Nella bellezza del vivere la carità come presenza accanto a lei, riconosco che Dio mi offre un dono: Quello di riscoprirmi amato non solo da Dio che si fa amore e il dono di anime belle come la nostra sorella Immacolata.
Tanti anni fa ho visto il film ”Ottavo giorno”, storia di un ragazzo down che aveva una visione del mondo tutta sua.
Si vedeva come un re.
La sua ragazza era la principessa più bella che si potesse desiderare.
Raccontava la sua storia come se fosse una settimana, la settimana che Dio ha impiegato per creare il mondo.
Alla fine l’attore conclude così:” Allora si domandò se mancava niente. L’ottavo giorno fece Georges. E vide che era buono».
Dio ci offre la bellezza della nostra vita come se tutto fosse un prato, anche se con delle differenze.
Ci offre ancora il fiore della vita con gli occhi della fede.
Non pietismo o solidarietà, ma carità di essere con l’altro.
Ci offre il fiore come la bellezza di Immacolata e di tante altre ragazze che diventano petali di rosa sul cammino della nostra strada.
Il Signore ci offre quella mano per camminare insieme, per non lasciare che lungo la strada qualcuno si senta solo perché la diversità che noi cataloghiamo sugli altri, purtroppo, è seguita spesso dalla solitudine.
Di solito noi abbiamo tanti ricordi del mondo.
Le persone come Immacolata e tante come lei hanno lasciato una vera memoria: La storia di una bontà che non avrà costruito o lasciato memorie fatti da uomo e per l’uomo.
Lei ci ha offerto e ci offre tutt’ora la memoria che siamo amati da Dio e una tenerezza che ho potuto riconoscere solo nel sorriso di una ragazza down.