sabato, 27 Luglio 2024
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omelia FESTA DELL’ADDOLORATA – 15 SETTEMBRE 2020


Nel celebrare la festa della madonna Addolorata, festa a cui tra poco seguirà l’incoronazione della Madonna, ci viene da pensare:”Perché offrire il dono della corona e tutto ciò che rappresenta Colei che ha sofferto sotto la croce?”
Incoronare è un onore perchè significa offrire e porgere un onore superiore agli altri, proprio a Colei che ha sofferto?
Negli anni della teologia lessi un libro di Ignazio La Potterie che spiegava il vangelo di Giovanni, la passione e che riportava precisamente come per l’evangelista il centro di tutta la passione fosse il momento dell’incoronazione di Gesù Cristo, il momento in cui il mondo lo riconosce come Re.
Come il popolo pagano di allora anche noi siamo pagani nel cammino della fede, ogni volta che rifiutiamo Cristo, ogni volta che riconosciamo in altri un Dio da seguire. Ora siamo qui a riconoscere questo dono che Dio ci offre nella Madonna, modello della chiesa per la fede totale alla parola di Dio.
Noi riconosciamo in Maria la nostra Regina e come recita una preghiera ”Regina, per sempre congiunta al nostro Re”.
Ci rivolgiamo alla Madonna come popolo che corre da chi cerca la risposta ad un bisogno.
E come ci presentiamo di fronte a Dio?
Mi viene sempre in mente una frase di un cartone animato (kung fu Panda): ” C’è un detto: ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi… è un dono. Per questo si chiama presente”.
Ecco il dono che Dio ci offre: Il presente che noi siamo e che viviamo.
Non dobbiamo dubitare della sua parola.
STORIA DEL BARILE D’ORO
L’obbedienza a Maria, come Lei che ha vissuto la totale sequela del Padre, anche noi nel cammino della croce.
Solo lì, la corona ha assunto un senso.
“Le orme sono le impronte che lascia uno che cammina per strada; le opere di Dio invece vengono chiamate le sue strade. […] le orme di Dio sono dunque determinate impronte che si trovano nelle creature, e da esse si può in una certa misura risalire a conoscere Dio”. (S.Tommaso d’Aquino)
Noi seguiamo la Madonna, viviamo i suoi passi perché conducono al Figlio, al dono presente che ci trasforma e che fa sì che ogni nostro dono, se pur semplice come l’acqua nel barilotto, diventerà oro nello sforzo del sacrificio di seguirlo.