venerdì, 26 Aprile 2024
Home / Catechesi / Omelia festa dell’ottava della Madonna della pietra (domenica 28 agosto 2022)

Omelia festa dell’ottava della Madonna della pietra (domenica 28 agosto 2022)

XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDIANRIO ANNO C
Nel mese di luglio, mi è capitato sotto mano un breve testo di Davide Prosperi, attuale presidente di Comunione e Liberazione.
Era il suo messaggio ai giovani universitari che stavano per vivere il pellegrinaggio a Loreto.
Di questo messaggio mi hanno colpito alcuni passaggi che riportavano ciò che ci ha insegnato don Giussani:
” Oh Madonna, tu sei la sicurezza della nostra speranza!”… È la frase più importante per tutta la storia della Chiesa. […] Senza la Madonna noi non potremmo essere sicuri del futuro, perché la sicurezza del futuro ci viene da Cristo: il Mistero di Dio che si fa uomo. Non sarebbe potuto accadere questo, non si sarebbe potuto neanche ridire, se non avessimo avuto la Madonna».
Come spesso riporto nelle meditazioni sulla Madonna, il suo SI’ non è stato un momento.
Diremmo che non è stata “un’emozione” ma “l’eccezionalità” che ha cambiato non solo la storia di Maria di Nazaret, ma una storia che ha sconvolto il mondo. Tuttora viviamo tale sconvolgimento .
Come diceva il filosofo Kierkegaard:
”I due mondi da sempre separati, il divino e l’umano, sono entrati in collisione in Cristo, una collisione non per un’esplosione, ma per un abbraccio”.
Oggi festeggiamo l’ottava della Madonna della Pietra, una festa che ci riporta al cuore l’essenzialità di Maria nel nostro cammino della fede.
“In questo momento della vostra vita, così pieno di domande verso il futuro, nel cammino verso la casa di Maria, abbiate fisso lo sguardo su di lei, guardate il suo «sì» da cui tutto è cominciato, perché attraverso di lei il vostro cuore si apra al Mistero di Dio che si fa uomo. Vi prego di domandare alla Madonna, l’apertura a dire «sì» all’iniziativa misteriosa di Dio sulla nostra vita perché possiamo ridiventare, in ogni istante, uomini nuovi. (Davide Prosperi)
La nostra vocazione ci chiama sempre a metterci in gioco, ad andare oltre alla sola sintesi della festività di questi giorni che ci hanno preceduto e a riscoprire che anche noi, come la Madonna, abbiamo il destino che ci invita a dire “SI’” alla nostra storia, una storia che deve fare la differenza.
Il Vangelo ci chiama proprio a questo.
Ascoltiamo un passo del genere:
” Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
La carità deve spingerci a costruire, lasciando da parte e vivendo il sacrificio per amore dell’altro.
Lo dicevo ai genitori presenti alla messa con i bambini della Scuola dell’Infanzia, durante il grest. L’educazione è un invito a volere il bene dell’altro, a non chiudersi in se stessi, perché educare è costruire non chiudere.
Solo vivendo questo ideale nella nostra vita, potremmo capire, passo dopo passo, perché il SI’ della Madonna ha sconvolto la nostra storia.
“Il Cristianesimo non è un pensiero, ma l’annuncio di una Presenza: l’Incarnazione è un fatto accaduto. Senza la Madonna non potremmo intendere nulla del senso religioso, della pretesa cristiana e della Chiesa.“ — Luigi Giussani
Se manca questo senso religioso, questo senso di Dio, come potremmo costruire o vivere il cammino pastorale che sta per ricominciare?
Ci limiteremo solo a quel fare che porterà all’apatia di ogni giorno, a vivere il cammino con i fanciulli e i giovani, legato ad un sacramento che è più una formalità o una festività.
C’è bisogno di un incontro vero come quello della Madonna che ha cambiato e che cambia il nostro destino.