sabato, 20 Aprile 2024
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OMELIA NOTTE di PASQUA ANNO C 2019


L’omelia di questa santa notte di Pasqua vi è già stata anticipata nell’editoriale del nostro giornale Orizzonte di quaresima
dal titolo”Ciò che appare è!”
Una mattina del mese di dicembre, mettendo la croce del rosario per scattare una foto nel momento dell’alba e vedendo l’immagine di Gesù Crocifisso che traspariva di fronte al sole nascente ho pensato:”La croce è solo la trasparenza alla resurrezione”.
Il nostro cuore, il nostro tutto, il nostro essere persona in rapporto con l’Altro deve sempre porsi in avanti.
L’opera dell’Imitazione di Cristo insegna:”E’ veramente stolto e duro di cuore l’uomo. Pensa alle cose presenti e non a quelle future, quando invece dovrebbe pensare a comportarsi come se oggi stesso dovesse terminare la sua corsa.”(par. 23)
Può sembrare duro, come se tutto fosse un dolore, come se tutto fosse solo un momento in cui il vivere è solo tempo che passa. Ma la consapevolezza di andare oltre alla stessa vita del giorno che viene ci fa capire che la vita non è apparenza ma che il tutto dà senso al dopo.
Cristo è il senso della storia e non un’apparenza che ritagliamo in un momento.
Nella Croce in cui traspare il nuovo giorno, porgo in avanti il mio dire perché vegli in attesa di ciò che è.
Leggevo un passo dell’Imitazione di Cristo che mi aiuta a riflettere:”Le soddisfazioni materiali avvolgono blandamente, ma alla fine mordono e uccidono”.(paragrafo 20)
Non fermiamoci al solo momento in cui possiamo anche offrire la nostra amicizia a chi soffre. Siamo, invece, quella compagnia che ama tutto se stesso negli altri. La sofferenza che vive l’altro sia il mio momento, l’occasione della vita per fare caritativa!
Traspare un giorno attraverso la croce e ciò che appare è la certezza che Egli è il senso di ciò che verrà ogni volta che porgo lo sguardo in avanti.
San Paolo scrive:” In ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste”-
(Fil 4,5)
Una volta che hai offerto a Gesù le tue richieste, non aver timore di guardare in avanti! Egli è il tuo futuro. Noi siamo il presente, certi di una compagnia che ci accompagna al domani. Il passato è la memoria che ci dimostra che Egli non ci ha mai lasciati soli.
La croce offre il passaggio alla vita.
Mi immagino in chi soffre, in chi si domanda se nella croce tutto ha un senso, se ciò che vale, viene dopo passando sulla croce come ponte che mi accompagna in ciò che non è solo apparenza o invenzione per acquietare quella coscienza che mi porta a domandare se ha senso il tutto ciò che è oggi. Allora ripeto quel pensiero di Bernanos:” Muoio ogni notte per resuscitare ogni mattina. Ogni notte è quella della Santissima Agonia…”
Dammi o Signore quel fusto nuovo dell’alba al nuovo giorno. Che la tua luce pasquale, entrata ora nella nostra buia chiesa e che ha illuminata passo dopo passo la nostra via, possa illuminare ogni giorno la nostra vita!
Un uomo cammina in avanti, se sa dove andare.
Abbiamo paura di lasciarci andare sempre più dentro, sempre più sotto come per essere schiacciati dalle fatiche della vita.
Come già riportai in un’altra occasione, anche oggi voglio ripetere a me stesso e a voi quel che disse il poeta Virgilio:” Facile è la discesa all’Averno: notte e giorno la porta del nero Dite sta aperta: ma risalire i gradini e ritornare a rivedere il cielo qui sta il valore, qui la fatica.”