mercoledì, 4 Dicembre 2024
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saluto al barelliere Gregorio Stratoti

A nome di tutti i fratelli e sorelle unitalsiani, siamo qui per ringraziare Dio per il dono dell’amicizia del nostro fratello Gregorio.
Un’amicizia che nasce e vive soprattutto ora, nell’ideale cristiano al servizio verso l’altro.
La storia degli uomini è fatta del ricordo di alcuni, nel servizio verso i fratelli che soffrono, Dio ci educa ad amare innanzitutto l’uomo.
Questo uomo che noi incontriamo e viviamo quell’amicizia che ci fa sorridere per il domani.
Una vera amicizia è condividere la felicità per il domani, perché oggi non è stato solo un momento, ma stiamo insieme perché abbiamo il desiderio di costruire un mondo a misura dell’uomo.
La Madonna ci ha offerto la via nel dono del Figlio.
Un Figlio tanto amato che si è offerto per noi, e come ogni barelliere e dama, offriamo la mano a chi abbiamo di fronte.
Possiamo offrire mille parole o cento gesti, ma non potranno mai offrire la consolazione ad un genitore per un dolore immenso, come lo è la morte di un figlio. «Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande:
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata,
perché non sono più».
Siamo qui per offrire alla famiglia, la nostra consolazione in quella amicizia che ci lega ancora di più, perché la memoria di un amico e guardare al domani e continuare a vivere ciò che abbiamo sempre desiderato, un mondo senza barriere, un mondo che ama senza perdere la speranza, un’amicizia legata ad un’appartenenza non ad un gruppo di persone che siano numeri, ma quell’appartenenza vera ad una famiglia che oggi ha un fratello in meno sul treno verso Lourdes, e preghiamo e viviamo nella speranza affinche il Signore ci conceda che il nostro fratello Gregorio sia un passeggero in più al treno verso il cielo.
Il nostro viaggio continua, perché ora come lo fu ieri, nella nostra amicizia, sorrideremo con te per la felicità del domani. Siamo fratelli e barellieri nel cuore, prima delle mani che fanno l’operato. E tu hai delle mani grandi, perchè hai un cuore grande.

siamo orgogliosi di essere barellieri, non per una divisa, per il piacere di un viaggio o l’essere acclamati dalla folla. Siamo orgogliosi di essere barellieri, per la gioia di un servizio, il divenire compagnia con chi soffre, il sognare e sperare in un mondo migliore. Non ci sono stelle minori, perché il pellegrinaggio al cielo, come ci insegna Santa Bernadette, è seguire la Madonna che fa di noi un cammino vissuto nella compagnia di essere insieme, anche ora come lo fu allora e per sempre sarà un’amicizia legata dalla gioia di appartenere ad una famiglia. Siamo uomini che guardano lontano, ed è solo in un questo starsi vicino, che possiamo dirti ora, caro Gregorio, sei sempre l’amico che porgi per prima la tua mano.