giovedì, 28 Marzo 2024
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VENERDI SANTO 3^ MEDITAZIONE: LA CROCE


Nel vivere ora, questo momento della presentazione della croce, voglio riportarvi un pensiero di sant’Agostino che ci può aiutare al perché vivere, condividere, il mistero della passione di Cristo che può passare solo attraverso la crocifissione:” Nessuno può attraversare il mare di questo secolo, se non è portato dalla croce di Cristo. Chi non vede la meta del suo viaggio non si separi mai dalla croce e la croce stessa ve lo condurrà”
Il mistero della passione di Gesù, si offre a noi attraverso la croce.
Un mistero di un amore che è unico.
Un aspetto che abbiamo meditato nella catechesi biblica, che voglio riportarvi.
Come vi accennavo, la crocifissione non avviene come vediamo nella immaginette oppure lo manifestiamo ora in tante occasioni della pietà popolare. Il card. Martini così riporta nello spiegare il momento della crocifissione:”C’è confusione, ma nessuno spettacolo di grandezza, non gente ammirata e che prega; tutto si svolge tra il serio e il ridicolo, in mezzo a persone abituate a veder morire i condannati”…egli precipita nell’abisso della malvagità umana che lo inghiotte”.
Pensavo a questo dramma umano di Gesù, nel vivere quella solitudine immensa, dell’essere lì, sulla croce e si offre per me, ama me, si offre per me.
Solo in questo sguardo scopro che la croce è l’amore completo che mi conduce:” «Chi scappa dalla croce, scappa dalla risurrezione»(Papa Francesco)
La passione che vivo nella Sua redenzione, mi conduce a ciò che è vero, la resurrezione che mi coinvolge nel ciò che io vivo oggi.
Perché ho proprio lì, in quel momento che Gesù muore, che inizia il cammino della conversione, quella del centurione che lo riconosce come il redentore:”Davvero costui era il Figlio di Dio”(Mt 27,54)
E il velo del tempio si spezzerà, il velo che rappresentava un Dio, grande e potente e invece, come spiegava sempre il card. Martini:”Ora si è fatto debole, povero, vulnerabile in Gesù, e può entrare nel cuore di ogni uomo, per divenire esperienza di vita”.
Come vivere questa esperienza della carità dell’amore di Dio che riversa nei nostri cuori e noi viverlo così nel reale. Riportando un passaggio dell’omelia della domenica della Palme:” Gregorio Nazianzeno insegnava:”Ebbene, Egli in cambio di tutto ciò, di tutti i beni che ti ha dato, che cosa ti chiede? L’amore. Richiede da te continuamente, innanzitutto e soprattutto, l’amore a Lui e al prossimo”.
Alcuni anni fa, in un incontro di scuola di comunità, riportavo questa mia domanda:”Come vivere la carità. Come riconoscere il volto di Cristo, anche nei fogli dei progetti, nelle riunioni.. come riconoscere il volto di Cristo in tutto questo?”
La Grazia del mistero della croce, si offre a me, come una penna con cui scrivere l’amore di Dio nella vita di ogni giorno.
E in questa passione e condivisione, che riconosco la mia vocazione poter pregare, nel ripetere ciò che spesso diceva santa madre Teresa di Calcutta:” Sono come una piccola matita nelle Sue mani, nient’altro. È Lui che pensa. È Lui che scrive. La matita non ha nulla a che fare con tutto questo. La matita deve solo poter essere usata