martedì, 23 Aprile 2024
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EDITORIALE “fontana del villaggio” febbraio 2021 Quaresima tempo di…Dio

Il tempo quaresimale è il tempo in cui il nostro cuore si pone, innanzitutto, all’ascolto.
Il digiuno e l’astinenza ci aiutano a vivere questi giorni per riscoprire la nostra vocazione.
Girolamo Savonarola diceva:”La preghiera ha per padre il silenzio e per madre la solitudine”.
La quaresima è il tempo in cui viene proposta l’occasione per vivere più intensamente questa preghiera. In questo cammino ci può aiutare il pio esercizio della Via Crucis, la lettura del Vangelo in particolare, il partecipare almeno una volta alla settimana alla messa feriale oppure all’Adorazione Eucaristica settimanale ogni venerdi alla chiesa del Sacro Cuore o al Convento. Oppure la catechesi biblica di ogni giovedi. Per colui che compie già un cammino di fede, si presume che la messa domenicale non è un di più che farà in tempo di quaresima.
C’è poi il gesto della caritativa legato al digiuno e all’astinenza. Senza questo legame, non ha senso.
“Il digiuno quaresimale è per il potenziamento dello spirito, mentre la dieta è per lo snellimento del corpo. Sono due prospettive, una interiore e una esteriore, una riguarda il nostro rapporto con Dio, l’altra riguarda l’immagine che vogliamo lasciare negli altri”.(Fortunato Baldelli)
Diremmo che questo tempo è un’occasione che la Chiesa vive “con una certa particolarità”. La stessa liturgia riporta alcuni passaggi che ci aiuteranno a capire questa “differenza” unica del tempo dell’anno.
“La Quaresima giunge a noi come tempo provvidenziale per cambiare rotta, per recuperare la capacità di reagire di fronte alla realtà del male che sempre ci sfida”.(Papa Francesco)
La carità non è un gesto da fare, ma è caritativa, cioè, il vivere e il condividere con l’altro. Io condivido il mio sacrificio con te non come se fosse un peso, ma la gioia di essere una Comunità.
La felicità del donarsi è una ricchezza spirituale veramente unica.
Come ci insegna il Papa: ”Non basta non fare il male, bisogna fare il bene”.
Occorre farsi occasione di carità, vivendo così il sacrificio stesso di Cristo che offre se stesso per l’Umanità. Egli ha una passione vera per il nostro cuore.
Esorto dunque, prima di ogni cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che sono in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in ogni pietà e dignità. 3 Questo infatti è buono ed accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore, 4 il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità. (1Timoteo 2:1-4)
Occorre desiderare di essere una Comunità che vive l’ideale di essere di Cristo. Questo essere con Lui fa si’ che ogni nostro passo sia un cammino e non solo una strada da percorrere.
Viviamo ora il tempo dell’attesa di ciò che sarà la liberazione dalla pandemia, tempo per ricostruire, per riconoscere ciò che avevamo dato per scontato e non ricadere nell’errore di volgere lo sguardo dall’altra parte.
La Quaresima non è tempo di rinunce, ma di scelte coraggiose.
Viviamo così questo tempo del fare una caritativa che si fortifica nella Comunione con Cristo.
Non riproporre un fare etico.
La Chiesa offre la sua presenza all’umanità ferita non come cura della ferità ma aiuto per sconfiggere il male che crea la ferita.
“Non temere, io sono con te: non essere turbato, io sono il tuo Dio. Io ti rendo saldo. Sì, io ti aiuto, ti sostengo con la mia mano vittoriosa”. Isaia 41, 10

don Roberto Celia