mercoledì, 1 Maggio 2024
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Omelia 8 agosto 2019 – Inizio novena Madonna della Pietra


Oggi iniziamo la festa della novena dedicata alla Madonna della Pietra.
Con la festa di san Domenico e già da Pasqua, come comunità, ho pensato di dedicare questo giorno alla memoria di Don Dino che festeggia il suo onomastico. Sappiamo tutti che si chiama Domenico.
Questa è un’occasione per riflettere sul senso della differenza tra memoria e ricordo.
La memoria è un portarsi in avanti, cioè, un vivere la nostra storia con lo sguardo al nuovo. E’ come tirar fuori dal sacco la nostra educazione, tutto quello che ci è stato insegnato e confrontarlo con la realtà.
Il ricordo, invece, è rimanere fermi al solo pensiero oppure riportare fuori quel sentimento che lascia il tempo che trova, sia esso un anniversario o un’immaginetta che ce lo riporta alla mente ecc…
Quale memoria da portare in avanti ci ha lasciato come educatore il nostro don Dino?
Dico nostro perché anche io ho vissuto la grazia di averlo conosciuto prima come studente liceale, poi come frequentante questa parrocchia in alcune occasioni e, infine, per aver condiviso l’impegno nella Caritas diocesana negli ultimi anni della sua vita.
Io penso che un vero educatore cristiano ci propone questo:” L’ideale di un cristiano è che il nostro nome sia scritto nei cieli e non sui muri…..”.
L’essenzialità della nostra fede è porre lo sguardo oltre a tutto ciò che la vita ci propone. Non fermarsi ad una formazione culturale o tradizionale, ma ad un rapporto tra fede, cultura e realtà per andare avanti ed essere costruttori del regno di Dio.
Il don diceva:”Coraggio e avanti”.
La fiducia che poniamo nella Madonna della Pietra, in Maria che si fa sempre più fedele compagna di viaggio in questo cammino di fede ci porta ad un bagno di folla il giorno della festa. Ricordiamo sempre che l’ordinario rende straordinaria la nostra vita in Cristo e non il contrario.
Questa è la differenza tra memoria e ricordo. Lo straordinario è solo un ricordo ma la memoria si costruisce ogni giorno.
Don Dino, alla fine di ogni festa, insegnava:”La vera festa inizia domani”.
Diffidiamo sempre di coloro che esaltano la loro persona, pensando che un nome scritto su un muro sia l’ideale del vero cammino
Come Maria e san Giuseppe, viviamo quel silenzio dell’attesa, del seme che piantato nella terra vera, porterà poi il suo frutto!
Se non c’è questo frutto, allora, non è memoria ma ricordo.
Un seme buono non ha timore di uscire dalla terra e confrontarsi col vento, con la pioggia o con il sole ma è sicuro che Dio, buon seminatore, custodisce il suo seme attraverso i suoi figli che sono i pastori della comunità.
Ringraziamo Dio Padre per il dono che ha fatto non solo alla nostra comunità di Chiaravalle ma anche a quella diocesana e regionale. RingraziamoLo per averci dato l’occasione di incontrare, innanzitutto, il sacerdote Domenico Piraino, diventato poi nell’amicizia, Don Dino.