venerdì, 29 Marzo 2024
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Omelia festa Cristo Re (anno b 21 novembre 2021)


Oggi celebriamo la festa di Cristo Re. E’ la preparazione alla conclusione dell’anno liturgico. Domenica prossima inizieremo il tempo di Avvento. Lo faremo anche con la festa dei cresimandi . Domani 21 novembre, celebriamo anche la festa di ringraziamento alla Madonna della Pietra.
Diremmo che questa domenica ci prepara all’evento centrale del Cristianesimo.
Come rifletteremo poi nella catechesi biblica dell’Avvento, è un passaggio che mi sorprende ogni volta che lo rileggo: Il rapporto tra il mistero dell’incarnazione e resurrezione.
Escludere l’uno o l’altro equivale ad escludere tutto l’avvenimento di Cristo. Come abbiamo ascoltato dalla seconda lettura:
” Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà”.
La festa di Cristo Re è l’evento liturgico in cui la Chiesa si raduna in preghiera per riflettere sul dono del servizio che Dio offre all’uomo:
Cristo che si fa uomo per l’uomo.
Un amore che si coinvolge con noi.
Ma cosa porta questo amore, questo servizio, questa regalità che non è un voler soffermare una certa autorità, ma il dono del Divino che ci conduce alla Verità?
Il passo del Vangelo del processo a Gesù riporta la centralità dell’avvenimento che è Cristo:
” Io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
In questi giorni leggevo un testo di Don Armando Matteo:
”Convertire Peter Pan” e parlando della difficoltà del cammino di fede e culturale degli adulti di oggi, si sottolineava proprio questo aspetto di confusione che oggi c’è negli adulti. Ironicamente, l’autore sottolineava che solo su un aspetto si è rimati fedeli:”La tifoseria”.
L’uomo di oggi ha bisogno di certezze e Cristo si offre come dono soprattutto in questo, nella certezza di essere la Verità.
E’ un dono e non una cosa nostra. Anche il Profeta Daniele aveva profetizzato:
” Guardando nelle visioni notturne,
ecco venire con le nubi del cielo
uno simile a un figlio d’uomo;
giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui”.

Questa offerta, il Mistero dell’Incarnazione e Resurrezione, questo abbraccio del senso di tutta la nostra vita, fa sì che ogni istante non sia solo un momento che passa.
Come riprendevo in un’altra occasione, Dio è come un fiume che passa nella nostra vita e non lascia che il suo passaggio sia invano. Ci offre sempre quell’acqua che disseta la nostra sete di vita eterna. Ci offre il senso alle cose perché solo un RE DIVINO può offrire la scala per il cielo.
Riconosciamo in ciò che siamo, in ciò che viviamo, in ciò che veramente sperimentiamo nella nostra vita questa Presenza vera!
Come scriveva Simone Weil:
”La bellezza è la prova sperimentale che la divina Incarnazione è possibile”.